Saras, nuovo allarme nella notte

Gli abitanti di Sarroch hanno visto da un momento all’altro le fiamme delle due torce che svettano nel mezzo della Saras diventare più alte di qualche decina di metri mentre una nuvola di fumo bianco dalla raffineria pareva dirigersi lentamente verso il paese e la sirena d’allarme rompeva il silenzio della notte.

L’ennesimo allarme. Solo che questa volta la situazione è apparsa più seria, probabilmente per l’ora e la concomitanza delle fiamme e del fumo. Quasi impossibile avere notizie. Non è restato che stare nelle case e attendere. Il suono della sirena si è interrotto dopo più di mezz’ora, quando erano abbondantemente passate le 23.

Secondo le prime notizie giunte dallo stabilimento, non c’è stata mai una situazione di reale pericolo. Né ci sono stati feriti tra i dipendenti che si trovavano all’interno della raffineria. Si è trattato di un principio d’incendio scoppiato nell’impianto di produzione della benzina e di altri idrocarburi: l’impianto denominato cracking.

Gli addetti alle emergenze sono riusciti rapidamente a domare l’incendio e l’altezza delle fiamme nelle due ciminiere è cresciuta per via di una delle operazioni previste per queste situazioni dai protocolli di sicurezza. L’impianto cracking è stato bloccato.

Le fuoriuscite di fumi dalla Saras sono ormai periodiche. L’ultima lo scorso 13 febbraio verso le 16 quando un black out della rete elettrica di Terna aveva reso necessario il riversamento di combustibile sulle torce e determinato una densa fumata nera. Un fenomeno pressoché identico a quello che si era verificato una ventina di giorni prima, sempre a causa di un black out.

Altri due allarmi analoghi a dicembre e gennaio del 2012. Per fortuna il maestrale aveva tenuto la nube alla larga dal centro abitato. La frequenza di questi episodi, secondo Legambiente, fa temere che non si tratti di fatti isolati ma il sintomo di una “inefficienza strutturale”

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