Il TAR Sardegna ha messo la parola fine sulla vicenda del Progetto Eleonora, respingendo il ricorso presentato da Saras S.p.A. nel novembre 2014 contro l’archiviazione del procedimento relativo alla richiesta di perforazione di un pozzo esplorativo per estrazione di idrocarburi nel territorio del Comune di Arborea.
Ci sono voluti quattro lunghi anni, ma il Tribunale Amministrativo alla fine ha accolto le ragioni portate dalla difesa del Comune di Arborea – rappresentato dall’avvocato Mauro Barberio – e della Regione Sardegna, parte in causa in quanto furono gli stessi uffici del SAVI – Servizio Sostenibilità Ambientale dell’Assessorato all’Ambiente, ad archiviare il procedimento per incompatibilità tecnica con il Piano Paesaggistico Regionale, e soprattutto ha confermato quanto il Comitato e migliaia di sardi sostengono da anni: il Progetto Eleonora è incompatibile con il territorio.
Nelle undici pagine della sentenza si ripercorre tutta la vicenda che in questi anni ha visto l’intera comunità di Arborea unirsi a migliaia di sardi che hanno tenuto sulle cronache questa vicenda per moltissimo tempo. Nonostante tutto la Saras è andata avanti anche dopo la bocciatura del procedimento di V.I.A., presentando ricordo e chiedendo addirittura un risarcimento – negato – di sette milioni di euro.
Le motivazioni del TAR ricalcano ciò che il Comitato ha sempre sostenuto in tutte le sedi: l’incompatibilità con il Piano Paesaggistico è elemento vincolante per la prosecuzione dell’iter procedurale, ma, ancora più importante, è lo stesso TAR Sardegna ad evidenziare come la fase della procedura esplorativa non si possa considerare slegata dalla fase di produzione. In altri termini, Saras ha sempre sostenuto che, trattandosi meramente di un pozzo “esplorativo”, non si potevano far ricadere su questo progetto le preoccupazioni derivanti da una successiva fase estrattiva. La sentenza del TAR collega in maniera indissolubile le fasi dell’esplorazione e dell’estrazione, smontando la presunzione secondo cui vi sarebbe una totale indipendenza tra le due procedure.
La reazione della Saras. “Prendiamo atto della decisione assunta dal Tribunale amministrativo regionale”, si legge in una nota. “Al di là degli aspetti legali che saranno oggetto di valutazione, fin dal principio ci siamo impegnati in un progetto imprenditoriale sviluppato secondo i migliori standard tecnici e di ricerca della compatibilità ambientale, anche in linea con i permessi di ricerca regionali”.
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