Sanità, ultimatum sindacati a Ats: “Pronti alla mobilitazione”

Ultimo avviso dei sindacati alla dirigenza dell’Azienda Tutela della Salute (Ats): “se non si cambia rotta, sarà inevitabile la mobilitazione di tutti i lavoratori”. L’ultimatum rivolto ai vertici dell’azienda unica regionale che ha incorporato tutte le Asl della Sardegna, arriva dai segretari territoriali di Sassari Salvatore Terrosu (Cgil Fp), Antonio Monni (Cisl Fp) e Dario Cuccuru (Uil Fp). I tre rappresentanti sindacali sgranano un lungo rosario di problemi irrisolti e sempre più gravi che ingessano il sistema sanitario sardo e creano forti disagi all’utenza e ai lavoratori. Problemi che si sarebbero dovuti risolvere proprio con la rivoluzione targata Ats. Oggi con l’azienda unica regionale si stanno riproponendo inesorabilmente le stesse criticità; le liste di attesa interminabili, la rete ospedaliera che non decolla a danno dei servizi periferici, la penuria di materiali sanitari di attrezzature e presidi chirurgici, la carenza di personale e con essa l’utilizzo smisurato del precariato, la mobilità del personale tra le aree socio sanitarie (ex Asl), sono solo alcuni dei temi sui quali non si riesce a trovare lo spazio di confronto e di conseguenza le soluzioni da adottare”, accusano. A questi problemi organizzativi i sindacati aggiungono quelli che preoccupano esclusivamente il personale dipendente: “L’ultimo rinnovo contrattuale risale al biennio economico 2008/09, in altre parole otto anni senza alcun incremento salariale. Eppure le condizioni e le opportunità per fronteggiare la penuria di risorse ci sarebbero, a cominciare dall’apertura di un tavolo di contrattazione per le progressioni economiche”, suggeriscono i sindacati, che lanciano l’ultimo avviso. “La nostra risposta non può che essere la mobilitazione. Chiediamo alla direzione della Ats e all’assessorato regionale alla Sanità di fare un passo indietro promuovendo finalmente un tavolo serio di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria, guidato da un protocollo sulle relazioni sindacali, nell’ambito del quale dettare le regole del gioco per poi condividere un piano per la salute che risponda alle istanze e alle attese di tutta la comunità e dei lavoratori”.

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