Sanità, protesta contro apertura Mater Olbia: “È uno spreco di risorse”

“Gli olbiesi, i galluresi e i sardi al Mater Olbia non potranno nemmeno avvicinarsi, è un ospedale di lusso per i turisti più facoltosi, ma viene realizzato a discapito della sanità pubblica della Sardegna”.

È la denuncia lanciata da Caminera Noa, promotore della manifestazione durante la quale un centinaio di persone hanno dichiarato il loro no all’apertura della struttura sanitaria privata di proprietà degli emirati del Qatar. Come ha spiegato all’Ansa Carla Etzi, portavoce del nuovo soggetto politico indipendentista, “questa è la risposta di tutte quelle associazioni, comitati e territori che difendono una sanità allo sfascio, perché quel che succede in Sardegna è fuori dal tempo”.

Secondo i manifestanti, “il Mater Olbia è il simbolo del modo in cui la sanità pubblica nell’isola va a farsi benedire, oggetto di scambio tra l’Italia e il Qatar, con 242 posti letto convenzionati e sottratti agli ospedali pubblici”. E se il Mater Olbia non è stato ancora aperto, “è perché i proprietari attendono l’approvazione della legge urbanistica per cementificare 2mila e 300 ettari – denuncia la portavoce – il Consiglio regionale è così tenuto sotto ricatto”. Alla manifestazione hanno aderito anche il sindacato Usb, diversi movimenti e associazioni politiche, culturali e giovanili.

Hanno partecipato anche i rappresentanti del comitato cittadino a difesa dell’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena. “Mentre qua si alimentano investimenti faraonici per i quali i sardi non avranno alcun ritorno né in termini economici né in termini di qualità dei servizi, altre strutture vengono ridimensionate”, denunciano. “Il nostro ospedale è diventato un poliambulatorio, è stato depauperato, ora non c’è più niente – protestano – ormai a La Maddalena si può solo morire, e in più ci viene imposto il silenzio”.

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