Sanità nuorese al collasso, i lavoratori: “A marzo sarà sciopero generale”

L’ospedale San Francesco è al collasso: abbiamo i reparti sotto organico di almeno 10 unità tra infermieri e assistenti socio sanitari, turni di lavoro massacranti e attrezzatura carente. Basta con le promesse di assunzioni, l’assessore alla Sanità Luigi Arru sblocchi la situazione”. A parlare è Annarita Ginesu, leader delle Rsu della Asl di Nuoro e rappresentante di tutte le sigle sindacali, in occasione del sit-in di protesta che visto la partecipazione di 300 lavoratori nella hall dell’ospedale barbaricino. Una mobilitazione che continuerà con maggiore intensità nelle prossime settimane, assicura Ginesu, finché non arriverrano risposte concrete.

“Non si può lavorare con meno 10 unità in reparti come Rianimazione, Ostetricia, Ginecologia, Unità Coronarica, Pronto Soccorso e Blocco Operatorio – denuncia ancora la sindacalista – le possibilità di errore sono sempre in agguato per il super lavoro. Abbiamo due graduatorie già attive, si può assumere domattina. Chiediamo la stabilizzazione di 97 infermieri già in servizio da tre anni e l’assunzione di altri 75 dalla graduatoria, più 40 operatori socio sanitari”. “Se tutto questo non avverrà – minacciano le Rsu delle tre sigle sindacali, Cgil Cisl e Uil – a marzo sarà sciopero generale di tutto il personale sanitario in provincia di Nuoro, compresi i distretti di Macomer, Siniscola e Sorgono. Nella manifestazione saranno coinvolti tutti i sindaci del territorio, si svolgerà a Nuoro e si marcerà fino alla Prefettura”.

“Così non si può andare avanti – conferma Efisio Demurtas, infermiere all’ospedale di Sorgono – Oltre ai reparti che hanno chiuso, ora hanno accorpato il laboratorio analisi con il San Francesco e per i risultati ci vuole più di una settimana. Abbiamo l’ambulanza del 118 in panne dal mese di dicembre e nessuno interviene, siamo al collasso”. E Mario Taras, strumentista del blocco operatorio del San Francesco, spiega: “Abbiamo colleghi andati in pensione che non sono stati sostituiti. Per formare ferristi e strumentisti ci vuole tempo, ma non ci mandano nessuno, noi siamo allo stremo”.

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