Sanità, addio alla ricetta: in Sardegna la sperimentazione dal 15 aprile

Addio vecchia ricetta. Ora chi andrà a farsi prescrivere un medicinale o una visita specialistica dal medico di famiglia riceverà un promemoria. Questo almeno nella fase di transizione, prima della sparizione totale del cartaceo. La ricetta, quella vera, passerà per la rete, dematerializzata, per riapparire sul monitor del farmacista una volta che il paziente presenterá la nota con il codice a barre.

La rivoluzione scatterà il 15 aprile con una decina di medici per poi allargarsi pian piano al resto dei professionisti. La delibera è stata approvata dalla Giunta regionale. Obiettivo: mescolare risparmio e qualità del servizio. Sul primo fronte i ricettari della Zecca dello Stato costavano alle casse della Regione circa un milione di euro all’anno. “Ma non è solo questo il punto – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Luigi Arru, incontrando i giornalisti – L’obiettivo è quello di rendere la vita più facile ai cittadini e ai professionisti”. Già assicurata la collaborazione delle 600 farmacie in Sardegna. Il 15 si parte con le ricette farmaceutiche, poi nel corso dell’anno si passerà alle specialistiche. Entro il 31 dicembre, poi, tutte le strutture del servizio sanitario regionale saranno pronte a ricevere la ricetta dematerializzata per l’erogazione delle prestazioni. Prima le strutture pubbliche, entro agosto, quindi sarà la volta dei privati accreditati.

Il promemoria – è stato spiegato – servirà a superare lo “choc” del cambiamento. Ma il risultato finale è quello di far passare tutte le informazioni solo attraverso la rete. Tanti i vantaggi: diminuzione degli errori in prescrizione e in erogazione, maggior controllo sulle truffe, digitalizzazione della storia del paziente con il possibile accesso al fascicolo sanitario elettronico. La dematerializzazione dovrá arrivare al novanta per cento entro il 2016. Ricette rosa in pensione: ogni anno se ne stampavano 21 milioni per i farmaci e 4 milioni per le visite specialistiche.

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