Dopo Siliqua, sarà Sardara ad ospitare la seconda Marcia dell’Acqua promossa dal comitato “No trivelle in Sardegna“. “La scelta – spiega la portavoce del comitato Daniela Concas – non è casuale: “il centro del Medio Campidano è infatti noto per le sue acque termali, ma oggi, insieme ai comuni di Collinas, Gonnostramatza, Lunamatrona, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Siddi e Vilanovaforru è minacciato dalle trivelle della Tosco Geo, la società di Arezzo che ha richiesto diversi permessi di ricerca per risorse geotermiche in Campidano”.
Il comune di Sardara ha già deliberato la propria contrarietà al progetto della Tosco Geo, ma la partita è ancora aperta. “E non mancano i rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente”, precisa Daniela Concas. “Si va dall’inquinamento delle falde durante la fase di trivellazione, durante la quale verranno utilizzati liquidi tossici, ma altre sostanze pericolose potrebbero essere rilasciate dal sottosuolo, al depauperamento delle risorse idriche. Il ciclo delle centrali geotermiche previste in prossimità delle risorse reperite nelle profondità della terra richiede grosse quantità di acqua”. L’appuntamento è dunque per le 14:30 al Parco pubblico di via Tirso da cui ci si dirigerà verso il pozzo sacro di Sant’Anastasia e dopo la marcia, alle 18, si terrà un’assemblea pubblica presso il Centro di aggregazione di via Oristano.
Piero Loi
