Sa Paradura a Boe, il dietrofront e le polemiche web. La scrittrice Dui: “Solo pubblicità”

Continua a far discutere il caso de Sa Paradura (l’azione di mutuo soccorso tra pastori in difficoltà) nei confronti di Matteo Boe, ex bandito tornato in libertà qualche mese fa nella sua Lula. Prima l’annuncio sui social da parte del promotore Gigi Sanna, cantante leader degli Istentales, poi il dietrofront e le parole di condanna dello stesso Boe. Sempre su Facebook è diventato virale con migliaia di like e centinaia di commenti un post di Mariangela Dui (nella foto sotto) – scrittrice e amica di Boe – che bolla il clamore attorno al gesto come ”caccia alla pubblicità” che snatura le antiche origini della tradizione delle campagne sarde. Prende le distanze dalle “morbose attenzioni” attorno alla sua storia di uomo e afferma: “Mi è parsa dunque artificiosa la notizia odierna sulla Paradura indetta da Gigi Sanna in favore di Matteo Boe, azione che trovo generosa e altruista, frutto di un’antica tradizione legata al mondo agropastorale, svoltasi sin dall’antichità con modalità discrete, in luoghi raccolti, spesso negli ovili o case degli interessati al dono, perché in fondo di questo si tratta, se non ne fosse travisata la natura”. Da qui lo snaturamento da dono in “elemosina” che “più che incoraggiare umilia chi ne è oggetto. Ecco, l’azione compiuta oggi da Gigi Sanna nei confronti di Matteo, ha questo sapore!”.

E sui rapporti tra i due, così ricostruisce: “Non è stato lei a disdire Sa paradura a favore di Matteo, ma è stato lui, a seguito di una telefonata ad informarla che non avrebbe accettato la sua azione proprio perché priva di quel senso che l’ha resa secolare nelle abitudini della gente di montagna. Matteo non è mai stato informato delle sue intenzioni, ne tanto meno gli ha garantito la sua presenza il giorno del famoso ‘presente’. Lo sappiano, i suoi Fans, signor Sanna che Matteo non ci sarà perché a lui non interessa mostrarsi ad un pubblico che lo osserverebbe come un oggetto da esposizione!”. E solleva il caso delle foto diffuse senza permesso: “Lo sappiano i suoi fans, che lei ha usato le foto pubblicate sui giornali, senza autorizzazione, poiché scattate in un momento di intimità familiare. Lo sappiano i suoi fans che lei ha usato un mezzo alquanto discutibile per farsi pubblicità, la più becera ed inqualificabile”. Poi in chiusura una richiesta di riservatezza che suona come un giudizio:  “in Sardegna c’è un detto che la dice lunga sulle sue intenzioni e la farà apparire per quello che sostanzialmente è; Su chi fachet sa destra, no’ l’ischit sa manca. Quando questo artificio magico viene a mancare, manca anche la poesia del dono e tutto quello che rimane è solo povertà di spirito”.

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