‘Sa Domu non si tocca’: a Cagliari manifestazione per la scuola occupata

‘Un’occupazione in dispregio alla legalità, un modello sbagliato per i giovani’: secondo i consiglieri del comune di Cagliari Gennaro Fuoco e Alessio Mereu (Cagliari Futura) il centro sociale Sa Domu, nel quartiere di Castello, deve essere sgomberato. Lo hanno chiesto con una mozione indirizzata al sindaco che questa sera era all’ordine del giorno nei lavori del Consiglio comunale, la discussione sulla mozione è stata però rinviata al prossimo 5 maggio.

In difesa di Sa Domu e dei suoi occupanti questo pomeriggio un centinaio di persone si sono riunite in via Roma, davanti all’ingresso di Palazzo Bacaredda, con lo slogan ‘Sa Domu non si tocca’: l’edificio di via La Marmora, una ex scuola chiusa e inaccessibile da quattro anni, lo scorso dicembre è stato occupato da un collettivo studentesco. Oggi ospita circa trenta studenti universitari e da spazio ad associazioni, comitati, privati cittadini che possono usufruire dei locali per organizzare attività culturali varie.

Tra gli universitari che hanno trovato alloggio a Sa Domu c’è Gavino Santucciu, 30 anni, di Marrubiu, secondo anno della laurea magistrale in Storia e Società della Facoltà di Lettere: il suo nome figura nella lista assurda degli ‘idonei non beneficiari’ dei contributi regionali allo studio, ovvero i giovani che per meriti e reddito avrebbero diritto a un assegno o a un alloggio che attualmente non è disponibile. Dopo anni di sacrifici per pagare un affitto a Cagliari oggi abita nell’ex scuola di Castello: “Non posso più permettermi di pagare due o trecento euro per una stanza a Cagliari, oggi vivo a Sa Domu, diversamente non avrei potuto continuare a studiare”.

I ragazzi che hanno occupato l’edificio hanno provveduto a ripulire la struttura chiusa da anni, hanno sistemato bagni e docce e messo a disposizione gli spazi per chi ne aveva bisogno. Hanno stretto una buona rete di contatti con gli abitanti del quartiere e stanno programmando attività estive che coinvolgeranno commercianti e cittadini. Oltre agli universitari, lo spazio è frequentato da tanti musicisti: Danilo Casti è l’ideatore di ‘Lasperisomu’, un laboratorio sperimentale di ricerca sonora e musicale, ogni settimana si ritrovano quindici, venti persone che si dedicano a musica e suoni, una volta al mese mettono in piedi un esito scenico aperto a tutti. “Vivo nel quartiere da anni, si sentiva la necessità di uno spazio libero, aperto e indipendente dove potersi esprimere. Si tratta di un progetto di ricerca e studio a cui chiunque può partecipare, anche senza una precisa preparazione musicale”. E in tema di musica, tra i manifestanti che questo pomeriggio in via Roma supportano il centro sociale c’è Guido Solinas, musicista e organizzatore di eventi nell’isola: “L’obiettivo dell’occupazione era quello di restituire alla città uno spazio chiuso, dare alloggio agli studenti e creare attività culturali e artistiche, questa scelta merita attenzione e rispetto”.

Supporto a Sa Domu anche da un altro collettivo cittadino, il Presidio Piazzale Trento: “Sarebbe terribile se dovessimo assistere alla chiusura di un centro di cui la città si è riappropriata – sottolinea Maddalena Senis, presidente – spero che i ragazzi che hanno dato vita a questo progetto riescano a resistere come non abbiamo potuto fare noi: dopo quattro anni ci hanno imposto lo sgombero dal piazzale Trento, da cui abbiamo condotto diverse battaglie in favore dei cittadini e contro le ingiustizie”.

Pomeriggio in via Roma anche per il Cagliari Social Forum: “Siamo qui per portare il nostro sostegno a questi giovani – ci dicono in coro i rappresentanti – è uno spazio pubblico e come tale dovrebbe essere utilizzato. E in diverse occasioni anche noi ne siamo stati ospiti”.

La manifestazione davanti al palazzo comunale si è chiusa in serata, appuntamento rinnovato al prossimo 5 maggio quando la mozione per lo sgombero sarà riproposta al Consiglio. “Mettere in atto tutte le azioni di polizia atte a liberare l’immobile e a identificare i soggetti responsabili per promuovere l’azione risarcitoria di eventuali danni, provvedere immediatamente a interrompere le utenze idriche, elettriche e fognarie con addebito dei costi sostenuti ai soggetti identificati” le richieste presentate al sindaco dai consiglieri Fuoco e Mereu.

Francesca Mulas

 

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