Rinnovabili, valutazione ambientale obbligatoria: Cagliari fa giurisprudenza

Il tribunale di Cagliari fa giurisprudenza e applica in Italia la prima sanzione sulle rinnovabili, così come prevista dal decreto Crescita.

Il Tribunale di Cagliari fa giurisprudenza sul decreto Crescita, applicando per la prima volta in Italia una sanzione sulle energie rinnovabili. La decisione è arrivata oggi con l’ordinanza che ha confermato il sequestro di un aerogeneratore eolico a Villanovaforru, nel Medio Campidano, perché “installato senza valutazione di impatto ambientale (Via), invece obbligatoria a prescindere dalla potenza dell’impianto”, hanno stabilito i giudici del Riesame in camera di consiglio.

Dunque, le sanzioni previste col Decreto Crescita (il numero 91/2014) trovano in Sardegna la prima applicazione. Così ha deciso il Tribunale del Riesame, secondo il quale “qualsiasi impianto energetico, anche di potenza inferiore a un megawatt, deve essere assoggettato alla Via“. Diversamente, “in difetto di tale verifica – si legge ancora nell’ordinanza firmata dal presidente Mauro Grandesso -, l’esistenza dell’opera costituisce un permanente pregiudizio all’assetto del territorio”.

Col provvedimento del Riesame cagliaritano, il decreto Crescita diventa baluardo della tutela ambientale. Tanto che a Villanovaforru i sigilli restano su appena 100 metri quadrati di campagna, dove appunto era stata installata una pala eolica senza Via. L’aveva scoperta, il 14 novembre scorso, il Corpo Forestale, dopo un sovralluogo fatto dagli uomini del Nucleo regionale di vigilanza, coordinato dal commissario Ugo Calledda. Quindi il sequestro preventivo della piccola aerea, confermato dal gip Giorgio Altieri quattro giorni dopo. Ai metà dicembre il ricorso al Tribunale del Riesame che oggi ha invece accolto la linea del Corpo Forestale e del Gip, in base all’articolo 15 del decreto 91, convertito in legge il 20 agosto.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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