Rapine ai portavalori, armi e droga: otto arresti a Nuoro e Orgosolo

Una banda specializzata in furti, rapine a portavalori e traffico di droga è stata sgominata dalla Polizia in centro Sardegna, fra Nuoro, Mamoiada e Orgosolo. Cinque le persone arrestate questa mattina in una operazione congiunta fra la Squadra Mobile di Nuoro e il commissariato di Orgosolo per l’esecuzione di altrettanti provvedimenti firmati dal Gip del tribunale barbaricino, Mauro Pusceddu, su richiesta del Pm Andrea Vacca. Una persona è sfuggita alla cattura ed ora ricercata, mentre altre tre sono state sottoposte all’obbligo di dimora.

Sono finiti in manette Francesco Miscera e Pasquale Buffa, entrambi di 25 anni, Gavino Carta, di 22, tutti di Orgosolo, e Simone Musina, anche lui 22enne di Mamoiada. A Nuoro è stato arrestato Franco Porcheri, 50 anni, dipendente della ditta Nusi Srl e autista del furgone che trasportava valori bollati, rapinato tre volte a Orgosolo tra il 2013 e il 2016. L’uomo, che si trova ai domiciliari, indagato per complicità nei colpi, è accusato di simulazione di reato, peculato, furto e rapina. I reati contestati agli altri quattro, vanno invece dallo spaccio di sostanze stupefacenti – marijuana e cocaina – alla detenzione e porto abusivo di armi, anche da guerra, al furto di auto e moto. Gavino Carta e il ricercato, con la complicità di Porcheri, sarebbero invece gli autori della rapina simulata a un furgone portavalori avvenuta nel maggio 2016 sulla Provinciale Orgosolo-Nuoro, quando furono sottratte sigarette per 16mila euro. L’obbligo di dimora a Orgosolo è scattato nei confronti di Francesco Tandeddu, 25 anni, accusato di favoreggiamento, Antonello Marini, di 29, coinvolto nella simulazione della rapina, e Giuseppe Biscu, 55, a cui viene contestato ii porto di armi da guerra.

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Nel corso delle indagini durate oltre un anno, hanno spiegato in conferenza stampa il capo della Squadra mobile di Nuoro Paolo Guiso e il commissario di Orgosolo Giampiero Putzu, è emersa anche l’attività di spaccio affidata a minorenni, in qualche caso anche 13enni, usati come pusher dalla banda e ora denunciati alla Procura dei minori. Sequestrata anche una piantagione di 60 piante di marijuana oltre a varie armi, tra cui pistole e Kalashnikov, destinate alla vendita al mercato nero.

 

Fra le azioni contestate alla banda anche la simulazione di un assalto a portavalori. In particolare i malviventi con la complicità di Franco Porcheri, autista del furgone che conteneva valori bollati e tabacchi, avrebbero simulato l’assalto al portavalori nel maggio 2016 sulla strada provinciale 58 Orgosolo-Nuoro. I malviventi hanno inscenato il blocco del portavalori con un’auto Suzuky che ha invaso la corsia e ‘costretto’ Porcheri a ripiegare sulla provinciale 22 Orgosolo-Mamoiada. Per gli inquirenti, Porcheri sarebbe stato complice in altre due occasioni con i rapinatori: nel 2013 e nel settembre 2015, rapine avvenute all’interno dell’abitato di Orgosolo. In tutti e tre i casi conduceva lui il portavalori. Nel corso delle perquisizioni, in oltre un anno di indagini, gli investigatori, che seguivano i componenti della organizzazione criminale, si sono imbattuti anche in altri reati: hanno sequestrato una Alfa 147 e alcune moto rubate a turisti ad Orgosolo, una coltivazione di marijuana con 60 piantine, in località Olai, e varie armi, fra cui una pistola del tipo in uso alla Polizia svizzera, una carabina, un fucile con matricola abrasa e un kalashnikov, prima utilizzati per gli addestramenti in campagna e poi venduti. Giuseppe Biscu è indagato anche per il furto di 700 kilogrammi di rame rubati, poco dopo l’alluvione del 2013, dai cantieri della diga di Cumbidanovu dove svolgeva l’attività di guardiano. Gli arresti di oggi sono stati effettuati anche col contributo del Reparto volo prevenzione crimine Sardegna.

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