Protesta contro il dirigente scolastico: a Serrenti genitori e insegnanti in rivolta

Un coro di proteste contro Alberto Faret, dirigente alla guida delle scuole di Serrenti-Sanluri: i genitori di bimbi e ragazzi che frequentano le scuole dell’infanzia, elementari e medie del comprensivo del Medio Campidano da mesi si lamentano dei metodi di Faret tanto che il 15 novembre scorso hanno chiesto l’intervento dell’ Ufficio Scolastico Regionale e del vice direttore Francesco Feliziani perché diano inizio a un’ispezione nei confronti del dirigente. Secondo i documenti firmati dai genitori degli studenti, Faret gestirebbe gli istituti in totale autonomia senza ascoltare le reali esigenze di scuola e studenti, e avrebbe tolto anche voce in capitolo ai rappresentanti dei genitori e al consiglio di istituto.

Alberto Faret, ex maestro di scuola elementare, si trova a guidare l’istituto comprensivo di Sanluri dal 2009; a questo tre anni dopo è accorpato quello di Serrenti. L’insofferenza verso Faret e i suoi metodi gestionali si fa sentire subito con una richiesta di intervento inviata due anni fa al Ministero e all’Ufficio Scolastico Regionale da parte di un gruppo di docenti di Sanluri.

Ma i problemi del dirigente risalgono a molti anni fa: verso la fine degli anni Novanta è stato rimosso dall’incarico di reggente da Assemini per conflitti con il consiglio di istituto; contemporaneamente si trovava a capo della direzione didattica della scuola di via Podgora, a Cagliari, e qui è stato condannato per comportamenti antisindacali. Il suo nome è arrivato anche in televisione: il programma Le Iene ha denunciato il caso di un ragazzo disabile lasciato solo durante l’ora di pranzo. Dopo la messa in onda della trasmissione Armando Pietrella, allora direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha fatto trasferire Faret nella scuola di Villaputzu e da qui, nel 2009, è approdato a Sanluri-Serrenti.

Il risultato di questo ennesimo trasferimento è una situazione ormai insopportabile per il personale della scuola e gli studenti: una gestione che i genitori nel documento inviato all’Ufficio Scolastico Regionale definiscono “feudale”, con “un approccio di sufficienza e superiorità da parte della dirigenza”.

Mancherebbe, secondo i firmatari della lettera, qualsiasi dialogo tra dirigenza e insegnanti; le comunicazioni anche formali sull’attività della scuola sono ridotte a zero, non si mettono a disposizione degli studenti i mezzi per migliorare l’offerta formativa. La dirigenza avrebbe inoltre trascurato di chiedere i contributi pubblici a disposizione delle scuole per i progetti extrascolastici, con il risultato che i ragazzi non possono fare viaggi di istruzione o partecipare ad altre attività fuori curriculum.

Richieste di chiarimenti e comunicazioni sono rimaste per ora senza risposta, mentre alcuni genitori che sono riusciti ad incontrare Alberto Faret hanno raccontato di risposte brusche e modi aggressivi.

E ovviamente chi ne fa le spese sono gli studenti e i loro insegnanti, costretti ad andare a scuola in un clima di conflitti e tensioni quotidiane.

Francesca Mulas

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share