Progetto Eleonora, il Comitato del No: “Pronti a scendere in strada con i trattori”

Sit-in a Cagliari contro il progetto Eleonora che il gruppo Saras vuole realizzare ad Arborea. Messaggi agli industriali: “Non vi vogliamo”.

“Perché siamo qui? Perché è importante far capire che i soldi contano poco quando c’è il rischio che vengano distrutte cultura, sviluppo e tradizioni di un intero territorio”. Martino Mura ha solo 13 anni, l’autunno prossimo andrà in terza media ma ha già le idee chiarissime sul Progetto Eleonora: questa mattina è salito su uno dei tre bus partiti da Oristano e ha raggiunto via Roma, a Cagliari, per dire no al piano della Saras che vuole cercare il metano nel sottosuolo oristanese.

Con lui oltre duecento persone di Arborea e dintorni e tantissimi rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Italia Nostra, Lipu: associazioni e cittadini che oggi hanno accolto l’invito del Comitato No Eleonora per manifestare davanti all’Assessorato regionale all’Ambiente, mentre all’interno del palazzo si svolgeva (ed è tuttora in corso) la conferenza di servizi a cui partecipano delegati di Comuni, Provincia, uffici regionali, Arpas, Asl e i tecnici della Saras.

Se la riunione di oggi dovesse andare a buon fine, mancherebbe poi solo il via libera dal Savi, il Servizio sostenibilità ambientale e valutazione impatti della Regione: da qui il Progetto Eleonora potrebbe diventare realtà con l’approvazione finale dalla Giunta.

Il Progetto Eleonora, presentato tre anni fa alla Regione dalla Saras spa, prevede la ricerca di idrocarburi nella provincia di Oristano tramite un pozzo esplorativo che raggiungerà una profondità di quasi tremila metri, a poche centinaia di metri dalle case, da un campeggio e dallo stagno di S’Ena Arrubia, zona protetta di grande valenza ambientale e faunistica. Un’idea che non piace agli abitanti del territorio, tanto che nell’ottobre del 2011 si è costituito il Comitato No Eleonora che ha organizzato incontri, presidi e campagne informative e ha raccolto tantissime osservazioni di carattere ambientale ed economico contrarie al progetto e formalmente presentate al Savi.

“Sono convinto che la Giunta regionale alla fine non accetterà questo progetto – ne è convinto Paolo Piras, esponente del Comitato – perché nessuno si prenderà la responsabilità di distruggere un territorio. Se invece il piano della Saras dovesse avere il via libera, ci muoveremo con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione: i ricorsi sugli aspetti procedurali e metodologici, innanzitutto, ma siamo pronti anche a occupare via Roma con i trattori. Tutto l’Oristanese è contrario alla proposta di trivellare il terreno, enti e Comuni si sono già espressi con oltre trenta delibere che bocciano il progetto firmato dai Moratti”.

L’idea di creare un pozzo esplorativo preoccupa i cittadini che denunciano rischi per la salute, ad esempio con la possibilità di fuoriuscita di idrogeno solforato da sottoterra, ma anche le aziende: solo nella piana di Arborea sono circa quattrocento, tra allevamento, agricoltura e indotto. Se con le trivellazioni venissero contaminate le falde acquifere l’economia dell’Oristanese e dell’intera isola sarebbe compromessa irrimediabilmente: “Chiediamo che il progetto venga bloccato non perché non vogliamo il metano o le energie alternative ma perché siamo contrari a quello che potrebbe danneggiare il nostro territorio – commenta Ermanno Massetti, direttore Coldiretti di Oristano. “Arborea è un importante modello di agricoltura industriale che ci invidiano a livello nazionale, con strutture professionali per la produzione di latte e di tantissimi altri prodotti di qualità. È ora di finirla con proposte che, dietro la promessa di posti di lavoro, nascondono interessi speculativi e personalistici”.

In prima fila questa mattina davanti all’Assessorato di via Roma c’era anche Michela Murgia, esponente di Sardegna Possibile e candidata governatrice alle Regionali dello scorso febbraio. “Sono convinta – sottolinea – che alla fine la Saras avrà il via libera da questa Giunta, l’attuale assessore all’Ambiente aveva giudicato positivamente il piano energetico di Cappellacci e tutte le altre forze politiche, ad eccezione di Progres, non si sono mai mostrate contrarie a questo progetto”.

La battaglia contro il progetto di trivellazioni non riguarda solo la zona di Arborea, come testimoniano tantissimi cittadini e associazioni che questa mattina hanno affiancato il Comitato No Eleonora nel presidio in via Roma unite da uno slogan semplice ma definitivo: “Noi non vi vogliamo”.  “Sosterremo il Comitato qualunque cosa succederà – afferma Michele Atzori, portavoce del circolo politico cagliaritano ‘Hugo Chavez’ – ci troviamo davanti a una battaglia che ha avuto un enorme sostegno popolare: se perdiamo questa, allora avremo perso tutte le battaglie”.

Francesca Mulas

 

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