Project financing Nuoro, Ats lo affonda. Sindacati sul piede di guerra

Assl di Nuoro e Ats affondano il Project Financing, la megaconcessione da 27 miliardi di euro in 27 anni, bocciata dal Tar e recuperata in parte dal Consiglio di Stato, che vede dal 2008 il Polo sanitario della Sardegna Centrale (Pssc) gestire i servizi di portierato, Cup, manutenzioni, pulizia, assistenza domiciliare e infermieristica, nonché i lavori di ristrutturazione e completamento dei presidi ospedalieri del San Francesco e del Cesare Zonchello di Nuoro, del San Camillo di Sorgono e dei presidi distrettuali di Macomer e Siniscola. Con una delibera di lunedì scorso, la direttrice della Assl Grazia Catina e il direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano hanno avviato l’iter “per la sostituzione della società di progetto con altri aggiudicatari titolari di legittimi affidamenti a seguito di gara d’appalto”. Il maxi contratto era stato ritenuto illegittimo e troppo esoso per la pubblica amministrazione dal Tar Sardegna ma il Consiglio di Stato, qualche mese fa, ha salvato l’impianto originario del Project, cassando invece l’atto aggiuntivo due.

La delibera di Assl e Ats – che a breve manderà a nuovi appalti i servizi – mette in fibrillazione centinaia di lavoratori delle società del Pssc, preoccupati di perdere il posto. Insorge la Cgil che chiede un incontro urgente con i vertici dell’Ats. “Le organizzazioni sindacali non sono state preventivamente informate delle decisioni della Assl e dell’Ats – scrivono in una nota il segretario di Nuoro Salvatore Pinna, la segretaria della Filcams Domenica Muravera e della Fiom Maddalena Casula – Denunciamo il forte impatto economico e sociale che queste scelte avranno sul nostro territorio. Non riusciamo a capire come questa operazione, finalizzata al risparmio economico per le casse ragionali, possa non incidere sulla tenuta occupazionale. Per questo abbiamo chiesto ai vertici Ats un incontro immediato per avere informazioni in merito”. “Considerate le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Luigi Arru – sottolineano i tre rappresentanti della Cgil – in cui affermava la riduzione del disavanzo per 40 milioni, ci chiediamo su cosa si andrà ulteriormente a risparmiare predisponendo cambi di appalto in sostituzione di quelli in capo al Project. Tutto questo non deve ricadere in alcun modo sui lavoratori e ci batteremo affinché nessun posto di lavoro venga perso”.

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