Alla fine il film ‘La Trattativa’ di Sabina Guzzanti, in programma oggi a Olbia, non è stato proiettato. Vana la decisione degli organizzatori della rassegna culturale ‘Sul filo del discorso’ di spostare la sede dalla biblioteca comunale – il cui uso era stato negato nella mattinata di oggi dal sindaco Settimo Nizzi – al ristopub Civico IV. “Per non creare difficoltà e problemi al titolare – hanno detto gli organizzatori – abbiamo preferito non far partire la proiezione”. In ogni caso Sabina Guzzanti ha incontrato gli spettatori – oltre 500 persone accorse nel locale del Porto romano, secondo gli organizzatori – per un dibattito pubblico. La regista è arrivata intorno alle 22. In origine era previsto anche l’intervento in videoconferenza di Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia Paolo Borsellino, ma visti gli sviluppi della vicenda, il collegamento è saltato. Intorno alle 22.20 la folla ha deciso di abbandonare il locale e dirigersi verso il municipio, per una marcia spontanea. Il corteo si è dunque diretto sul lungomare. Intonando ‘Su patriotu sardu a su feudatariu’, meglio nota come ‘Procurade ‘e moderare’. Il video è stato pubblicato dalla Guzzanti su Twitter.
LaTrattativacontinua forse ci portano un proiettore in piazza pic.twitter.com/D56I7xpP7d
— SabinaGuzzanti (@SabinaGuzzanti) 13 luglio 2016
VIDEO / L’ARRIVO DI SABINA GUZZANTI AL CIVICO IV
VIDEO / SABINA GUZZANTI NEL LUNGOMARE FRONTE MUNICIPIO A OLBIA
IL POST
La cronaca della giornata
In mattinata l’amministrazione aveva negato l’uso della biblioteca pubblica (“Quel film attacca Forza Italia e Berlusconi, hanno scritto in una nota Nizzi e l’assessore alla Cultura Sabrina Serra) e i promotori avevano chiesto ‘asilo’ al ristopub Civico IV. La questione sembrava risolta ma intorno alle 20 sono arrivati sul luogo della proiezione tre agenti della Polizia locale. “Mi hanno detto che se proietto il film chiuderanno il locale”, ha raccontato ai cronisti Tito Magliocchetti, titolare del ristopub. Secondo gli agenti, gli organizzatori avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione, così come prevede il testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza (risalente al 1931), in quanto l’attività principale del locale non è quella di proiettare film, ma somministrare bevande e vivande.
Il tentativo in Siae
Nel frattempo Sabina Guzzanti e gli esponenti del Pd Carlo Careddu (già candidato sindaco alle amministrative vinte poi da Nizzi) e Ivana Russu (assessore alla Sicurezza nell’uscente giunta Giovannelli) si sono recati negli uffici della Siae per i permessi di rito relativi alle pubbliche proiezioni. Poi la decisione di non proiettare il lungometraggio. (p. sole/c. bonacossa)
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