Progetto Eleonora, la Saras ricorre al Tar contro il no della Regione

La Saras Spa si è rivolta al Tar Sardegna contro la decisione del Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (Savi) di archiviare la procedura per il permesso di ricerca Eleonora. Lo scorso 9 settembre, infatti, il Servizio della Regione aveva dichiarato l’improcedibilità prima ancora di completare la Valutazione d’impatto ambientale (Via) sul pozzo esplorativo nel Comune di Arborea (Oristano) che potrebbe accertare la presenza di gas metano.

La Saras ha spiegato che la decisione di ricorrere al Tar è “un atto dovuto da parte del Gruppo, presente in Sardegna da oltre 50 anni, a tutela dei suoi azionisti, dei dipendenti e della continuità aziendale“. Nel progetto di ricerca del gas metano “risorsa di cui i sardi non dispongono e sulla quale è in corso un acceso dibattito, la Saras ha impiegato fondi e competenze – ha sottolineato l’azienda – anche al fine di assicurare la migliore compatibilità ambientale. Il principale motivo di ricorso riguarda la mancata valutazione della compatibilità ambientale solo in virtù di una interpretazione del Piano paesaggistico e della normativa, che l’azienda ritiene illegittima. Il Savi ha dichiarato improcedibile la ‘Via’ in base a un parere del Servizio tutela paesaggio (Stp) Oristano e Medio Campidano che, nell’agosto 2014, ha definito il pozzo esplorativo non compatibile con il Piano paesaggistico regionale (Ppr). Tutto ciò nonostante, nel 2011, lo stesso ufficio Stp non avesse rilevato tale incompatibilità, dando di fatto avvio alla procedura di Via”.

In riferimento al Ppr la Saras ha evidenziato come “il pozzo esplorativo sia una opera temporanea”. Il Progetto Eleonora riguarda l’esplorazione mineraria alla ricerca del gas metano ed è iniziato “nel 2006 su permesso della Regione – ha spiegato la società -. Tale permesso riguarda la verifica della presenza di metano in un’area a cinque chilometri da Arborea, non il suo sfruttamento: il gas pulito eventualmente presente nel giacimento dell’Oristanese, che si quantifica in circa tre miliardi di metri cubi, è di proprietà della Regione Sardegna, che potrà decidere di cederlo o meno dietro il pagamento di royalties. Condizione indispensabile è che vengano garantite la tutela dell’ambiente, la salute dei cittadini e le specificità dei territori. La procedura archiviata dal Savi lo scorso 9 settembre riguarda la Valutazione dell’impatto del pozzo esplorativo che, nel caso di permesso, opererebbe per circa sei mesi. L’eventuale coltivazione, invece, avverrebbe in un punto diverso rispetto alla sonda”.

La reazione del Comitato Civico No al Progetto Eleonora. “Apprendiamo la notizia della presentazione del ricorso da parte di Saras. In attesa di leggere in maniera più approfondita la documentazione prodotta, riteniamo doveroso sottolineare – si legge in una nota – come la società non ritenga di fondamentale importanza rispettare la volontà di un intero territorio che ha messo più volte nero su bianco la ferma contrarietà approvando decine di delibere in sede di consigli comunali e provinciali nel corso di questi 3 anni di vertenza, evidenziando l’enorme impatto per l’ambiente, la salute e l’economia del territorio. Contrarietà dimostrata e sostenuta ampiamente anche da migliaia di pagine di documenti prodotti che hanno portato alla giusta e definitiva bocciatura del Progetto sulla base della legislazione vigente. Ci riserviamo di commentare e approfondire meglio gli aspetti del ricorso nei prossimi giorni.

Il Gruppo d’intervento giuridico: “La Saras non molla, noi nemmeno”. “Com’era prevedibile, la Saras non molla la presa sulla piana, le zone umide, la costa di Arborea. Altro che disponibile a ritornare sui suoi passi, vuol realizzare a tutti i costi, sfacciatamente, il progetto di perforazione esplorativa per la ricerca di gas naturale a due passi dallo Stagno di S’Ena Arrubia e ha presentato ricorso al T.A.R. Sardegna contro la dichiarazione di improcedibilità”. Si legge in una nota firmata da Stefano Deliperi, che aggiunge: “Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha continuamente sostenuto – con azioni legali e di sensibilizzazione – la più strenua opposizione alla speculazione energetica e sarà al fianco della comunità locale di Arborea, del Comitato “No al progetto Eleonora” e di chiunque vorrà difendere fino in fondo l’ambiente, la salute e il contesto economico-sociale arborense minacciato dalla più arrogante speculazione energetica”.

L’assessore Spano. “È nel diritto della Saras fare ricorso. La Regione difenderà comunque il suo provvedimento e rivendicherà il diritto di decisione sulle proprie risorse”. Lo dichiara l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano rispetto alla decisione della Saras di presentare ricorso al Tar.

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