Processo Mesina, slitta l’udienza nei confronti della sua presunta banda

È stata rinviata al prossimo 18 aprile l’udienza preliminare nei confronti di 21 componenti della banda di Graziano Mesina, arrestati con lo stesso “Grazianeddu” il 10 giugno del 2013 nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari su un presunto traffico di hascisc e marijuana. Ma non solo: i filoni riguardano anche estorsioni, furti, rapine e progetti di sequestri di persona. L’ex primula rossa del banditismo sardo, lo scorso 11 marzo aveva disertato la prima udienza del processo con rito immediato che lo vede imputato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga insieme all’avvocato Corrado Altea e ad altri cinque presunti trafficanti, Franco Pinna, Efisio Mura, Enrico Fois (conosciuto come Vinicio) e Luigi Atzori.

Oggi davanti al Gup Cristina Ornano avrebbero dovuto presentarsi gli altri 21 imputati, in particolare il gruppo cagliaritano legato a Mesina e a capo del quale, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stato Gigino Milia, 66 anni di Fluminimaggiore. Rinviati a giudizio con rito abbreviato anche la moglie di Milia, Annarella Lampis, i due nipoti di “Grazianeddu”, Raimondo Crissantu e Giuseppe Mesina, gli orgolesi Giovanni Antonio Musina, Salvatore Devias, Franco Devias, Giovanni Filindeu, Vincenzo Sini, Aldo Catgiu, Francesco Piras di Norbello, Antonio Mascia di Villanovafranca, Guido Brignone e Daniele Brignone di Cagliari, Vittorio Denanni di Chiaramonti, Raffaele Pinna di Nurri, Alessandro Farina di Olbia, Luca Buluggiu e Giovanni Sanna di Ozieri; infine i calabresi Domenico Scordo e Giovanni Motabito. Gli avvocati questa mattina hanno sollevato una serie di eccezioni, prima fra tutte quella legata alle intercettazioni telefoniche. I legali non avrebbero avuto in mano i cd delle registrazioni – attualmente all’analisi dei periti – ma solo le trascrizioni fatte dagli investigatori. L’udienza è stata rinviata al 18 aprile prossimo mentre il processo per il capobanda Graziano Mesina e per gli altri cinque imputati è fissato per il 31 marzo.

 

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