Processo maltrattamenti Aias, tre condanne e sette patteggiamenti

Tre imputati sono stati condannati, altri sette invece hanno patteggiato pene da un minimo di 2 anni e 8 mesi a un massimo di 3 anni. Si è chiuso così davanti alla Gup del tribunale di Cagliari Gabriella Muscas il processo in abbreviato per i maltrattamenti ai pazienti ospiti dell’Aias di Decimomannu, l’associazione che assiste i disabili gravi alle porte del capoluogo. Le condanne sono state inflitte a Gabriella Muscas, infermiera, Elisa Giorgi, educatrice (per entrambe 2 anni e 8 mesi), e Sabrina Carta, infermiera (2 anni e 4 mesi). Tra le prove, i filmati ripresi dalle videocamere nascoste che hanno documentato anche alcuni maltrattamenti. La giudice ha inoltre riconosciuto una provvisionale di 5 mila euro come anticipo sul risarcimento per ciascuna delle parti civili che si sono costituite. Per tutte e tre l’accusa era di aver maltrattato i pazienti psichiatrici assieme ad altri sette tra infermieri e operatori socio sanitari che hanno deciso di patteggiare la pena concordandola con la Procura. Per altri due operatori finiti sotto inchiesta, il patteggiamento era stato già concordato subito dopo la chiusura dell’indagine.

Si stanno dunque delineando, almeno in primo grado, le responsabilità penali di quanto scoperto dai militari del Nas e del Nucleo investigativo della Procura dopo mesi di indagini culminate con arresti domiciliari e interdizione dalla professione per una quindicina di operatori della struttura, accusati di picchiare, insultare e maltrattare i pazienti ricoverati nel reparto. In un altro processo che si sta celebrando con rito ordinario sono alla sbarra i vertici dell’Aias: Vittorio Randazzo, direttore amministrativo regionale, e Sandra Murgia, direttrice del centro di Decimomannu. A loro vengono contestati i reati di omissioni d’atti d’ufficio in relazione ai maltrattamenti contestati ai vari operatori sanitari. L’inchiesta della Procura era nata dalla denuncia di una operatrice nel 2014. Durante il dibattimento, la donna ha poi ribadito tutte le accuse di maltrattamenti a cui aveva assistito.

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