Processo delitti Orune e Nule, scontro in aula tra difesa e parti civili

Duro scontro in Corte d’assise a Nuoro tra la difesa, l’accusa e le parti civili nella nuova udienza del processo per gli omicidi di Gianluca Monni e Stefano Masala, avvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015. I difensori dell’imputato Alberto Cubeddu – accusato dei due delitti – Patrizio Rovelli e Mattia Doneddu, hanno chiesto di poter acquisire i verbali del primo interrogatorio della studentessa, testimone oculare dell’omicidio di Monni, il 19enne ucciso la mattina dell’8 maggio a Orune (Nuoro) mentre attendeva il pullman per recarsi a scuola a Nuoro.

La ragazza, testimone chiave del processo, ha riconosciuto in foto il 22enne Alberto Cubeddu, indicandolo come il passeggero dell’auto passata per due volte a Orune prima che Gianluca arrivasse alla pensilina dell’autobus. Secondo l’accusa sarebbe stato lui a fare fuoco sullo studente. La giovane subito dopo i fatti era stata interrogata dagli investigatori e successivamente sottoposta alla prova del riconoscimento fotografico dell’indiziato, indicando sempre la foto di Alberto Cubeddu. Versione poi confermata dalla ragazza a dibattimento il 5 ottobre scorso. “Il verbale è importante per capire come i Carabinieri siano giunti a formare il fascicolo fotografico sottoposto alla giovane”, ha argomentato l’avv. Rovelli. “Il momento probatorio si è esaurito con le dichiarazioni in aula della ragazza”, ha ribattuto Rinaldo Lai, che rappresenta la famiglia Monni. Anche per il Pm Andrea Vacca “il contradditorio in aula c’è già stato”.

Il presidente della Corte D’Assise Giorgio Cannas si è riservato sciogliere la riserva sull’acquisizione del verbale nella prossima udienza fissata per il 17 gennaio. L’udienza di oggi si era aperta con la notizia della sentenza di assoluzione passata in giudicato di Alessandro Taras, un altro dei testimoni chiave del processo, accusato di favoreggiamento. Taras aveva visto Cubeddu bruciare l’auto di Stefano Masala sparito e mai rientrato a casa il 7 maggio. La sua Opel Corsa, secondo l’accusa, la mattina successiva è stata utilizzata da Cubeddu e suo cugino Paolo Enrico Pinna – già condannato in appello a 20 anni – per andare a Orune e uccidere Gianluca Monni.

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