Portovesme srl, tempi stretti per la nuova discarica. 1500 posti a rischio

Sarà convocata, appena conclusa l’istruttoria, la Conferenza dei servizi per la realizzazione della nuova discarica degli scarti industriali della Portovesme Srl. Entro maggio l’assessorato all’Ambiente porterà a compimento la procedura di valutazione di impatto ambientale. Lo ha annunciato l’assessora dell’Ambiente Donatella Spano sentita in audizione, insieme all’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, dalla Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale. Senza un nuovo sito per il conferimento degli scarti di lavorazione, lo stabilimento del Sulcis sarebbe costretto a chiudere i battenti. A rischio, tra dipendenti diretti e indotto, ci sono circa 1500 posti di lavoro.

“La Regione sta seguendo con la massima attenzione l’iter del procedimento – ha detto Spano – siamo consapevoli del ruolo che l’azienda ricopre nel territorio. Proprio per questo, lo scorso ottobre la giunta regionale ha deliberato l’ampliamento della vecchia discarica di Genna ‘e Luas in attesa di definire il nuovo intervento. C’è l’impegno della Giunta a comprimere i tempi e arrivare rapidamente a una soluzione positiva”. Intanto l’assessorato all’Urbanistica ha completato l’istruttoria per il rilascio del parere di competenza da parte dell’Ufficio tutela del paesaggio. “Il documento è pronto – ha detto Erriu – sarà a disposizione della prossima Conferenza dei servizi”. La Commissione ha sentito anche i vertici della Portovesme Srl e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil schierati su un unico fronte con la richiesta di tempi certi sulle procedure autorizzative. “Il gruppo Glencore vuole continuare ad operare in Sardegna – ha detto l’amministratore delegato della Portovesme Srl Claudio Lolliri – abbiamo presentato un piano quinquennale che prevede centinaia di milioni di euro di investimenti in nuove tecnologie. La realizzazione della nuova discarica è però indispensabile per poter proseguire l’attività produttiva. Non chiediamo soldi ma risposte chiare sui tempi. Il rischio è che la burocrazia fermi gli impianti. Abbiamo accolto tutte le osservazioni al Piano, entro venerdì presenteremo alla Provincia gli ultimi chiarimenti richiesti su alcuni aspetti non sostanziali. Successivamente, l’ente intermedio trasmetterà tutti i documenti alla Regione per la convocazione della Conferenza di Servizi”.

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