Non è stata svolta alcuna valutazione di incidenza ambientale per le attività del poligono militare di Capo Teulada. A denunciarlo è Stefano Deliperi del Gruppo d’intervento giuridico, che il 7 aprile aveva inoltrato una richiesta di informazioni ambientali riguardo “il necessario assoggettamento alla preventiva e vincolante procedura di valutazione di incidenza ambientale dei programmi di attività addestrative a Capo Teulada, in Comune di Teulada”. Le prime risposte sono arrivate. In sintesi: “Le attività addestrative militari, certamente potenziali fattori di degrado ambientale delle aree naturali protette di Capo Teulada, non sono autorizzate sotto il profilo ambientale“.
Nello specifico, il Ministero dell’ambiente ha chiesto alla Regione l’esistenza o meno di procedure di valutazione ambientale, mentre la Regione – attraverso il S.A.V.I., Servizio valutazione impatti – ha comunicato ““che … non risultano attivati procedimenti relativi alle attività” addestrative.
Nei prossimi giorni il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus coinvolgerà nuovamente i Ministeri dell’ambiente e della difesa, la Presidenza della Regione, i Servizi valutazione degli impatti ambientali, nonché la Commissione europea, informando, nel contempo, la Procura della Repubblica.
“Il poligono militare infatti interessa un sito di importanza comunitara (S.I.C.) “Isola Rossa e Capo Teulada” e appartiene alla Rete Natura 2000, che tutela le aree naturali rilevanti ai sensi delle normative comunitarie per la salvaguardia degli habitat e dell’avifauna selvatica”, spiega Deliperi. “Le attività addestrative militari – come qualsiasi attività che possa arrecare danno ai siti protetti – devono essere assoggettati alla procedura di V.INC.A. per minimizzarne gli impatti e introdurre misure di compensazione ambientale, come indicato anche dal codice dell’ordinamento militare procedure che riguardo altri poligoni appaiono regolarmente effettuate”, conclude l’ambientalista.