Pilar, a scuola un’insegnante speciale per spiegare il randagismo

Occhi neri e lucentissimi, portamento fiero: Pilar è un’insegnante speciale. La cagnetta salvata quattro anni fa dai volontari della Casa di Bingo, associazione onlus che gestisce un rifugio per cani e gatti a Capoterra, oggi insegna ai più piccoli cos’è il randagismo. L’occorrente per la lezione, che ha coinvolto nei mesi scorsi i bambini di alcune scuole elementari di Capoterra, è molto semplice: un guinzaglio, un pupazzo di pelouche e un fiocchetto rosa, lo stesso che le bambine usano con i grembiulini blu in classe.

“Abbiamo coinvolto Pilar, la mascotte del nostro rifugio, nel progetto ‘La Casa di Bingo a Scuola’ per spiegare ai bambini cosa significa randagismo e cosa vuol dire adottare un animale – ci racconta Elisabetta Podda, responsabile dell’associazione. – La cagnetta è esempio di una storia triste che per fortuna ha avuto un lieto fine: è stata trovata piccolissima, abbandonata insieme alla sorellina in una cunetta del rione San Girolamo, a Capoterra. La sorella è riuscita ad arrivare alla strada e attirare l’attenzione di una donna che passava, Pilar invece non riusciva a camminare a causa delle sue ossa fragilissime e del fatto che non aveva cartilagine nelle zampe. Abbiamo consultato tantissimi medici che non sapevano come aiutarla, infine dopo aver quasi perso le speranze abbiamo conosciuto un veterinario israeliano che si è offerto di operarla a Milano e dopo tanti dolorosi interventi chirurgici le ha ricostruito le zampette. Per tutti noi è un grande esempio perché ha sempre avuto una grande vitalità e voglia di giocare nonostante i dolori e le sofferenze, non solo con le operazioni ma anche dopo con la riabilitazione e la fisioterapia. Quando andiamo a scuola portiamo con noi anche un pelouche perché è importante che i bambini capiscano sin da piccoli la differenza tra un giocattolo e un animale e il rispetto che si deve avere per tutti gli esseri viventi. Siamo convinti che i bimbi che imparano a conoscere i cani e gli animali sin da piccoli diventeranno degli adulti più responsabili”.

La Casa di Bingo, rifugio che attualmente ospita una cinquantina di cani, quindici gatti e pure un asinello, è stata fondata cinque anni fa per accudire i randagi del territorio e cercare per loro un’adozione. Oggi ci lavorano stabilmente tre persone ma altre sette portano aiuto e supporto soprattutto nel fine settimana. Il rifugio si sostiene solo grazie a donazioni private, alla vendita di calendari e a piccoli eventi di autofinanziamento: con l’ultimo ‘BauAperitivo’ si sono raccolti i fondi per costruire una piccola infermeria.

pilarCome evidenzia il Dossier sul Randagismo appena diffuso dalla Lav, sul fronte degli abbandoni c’è ancora tanto da fare: “In un anno diamo 25, 30 cani in adozione – sottolinea ancora Elisabetta Podda – ma purtroppo per ogni cane che trova una famiglia ce ne sono tre che vengono abbandonati. Ci sono poi persone che scelgono con entusiasmo di prendere un cane ma dopo qualche tempo lo riportano indietro perché si rendono conto che non riescono a far fronte all’impegno: riavere i cani con noi dopo che hanno vissuto in una casa è davvero doloroso. Ecco perché è importante educare i più piccoli alla sensibilità verso gli animali: cani e gatti non sono giocattoli ma creature che meritano rispetto e attenzione”.

Francesca Mulas

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