Piano Qatar, ambientalisti presentano ricorso contro i progetti in Costa Smeralda

Gli ambientalisti si oppongono alle nuove costruzioni in Costa Smeralda, in assenza di procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (Via). Le associazioni Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno presentato oggi un ricorso contro le autorizzazioni per gli interventi proposti dalla Qatar Holding. E’ stato chiesto anche l’annullamento “in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse”.

L’azione degli ambientalisti è arrivata a pochi giorni dalla presentazione al Comune di Arzachena di un progetto di interventi turistico-edilizi in Costa Smeralda, da parte di società immobiliari controllate dalla Qatar Holding. Il piano prevede la trasformazione di 27 stazzi in residenze stagionali, il restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo e di quattro hotel (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), la costruzione di due nuovi alberghi, ville extra-lusso, un parco acquatico a Liscia Ruja, un kartodromo, e servizi. Secondo gli ambientalisti questi progetti sarebbero in “violazione del Piano paesaggistico regionale”.

Si parla di circa “cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico (come Monte Zoppu, per esempio). Da qui la decisione degli ecologisti di coinvolgere la Commissione europea, i Ministeri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente, la Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, la Presidenza della Regione Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Gallura, la Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Arzachena, ed è stata informata, in via preventiva, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.

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