Parti vietati a La Maddalena, la Littizzetto in tv: “Io sto con le mamme”

La protesta dei pancioni ha raggiunto il suo obiettivo. Tramite i media nazionali ha varcato il mare ed è sbarcata nello Stivale. Ieri il disagio delle mamme di La Maddalena che chiedono il mantenimento del punto nascita sull’Isola è stato al centro di un intervento di Luciana Littizzetto durante la trasmissione condotta da Fabio Fazio “Che Tempo che Fa” in onda sui Rai 3. “In questo Paese tutte le donne devono avere il diritto di partorire in tranquillità” ha ribadito la Littizzetto appoggiando in pieno la battaglia delle gestanti maddalenine. QUI IL VIDEO

L’appello al ministro Lorenzin

Il messaggio delle donne in dolce attesa è forte e chiaro ed è rivolto direttamente al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, donna e madre. In occasione dell’8 marzo le gestanti di La Maddalena hanno esposto i loro pancioni come fossero tanti striscioni con su scritti gli appelli rivolti all’esponente del Governo:”ministro Lorenzin sei mamma e ci puoi capire” recita uno dei tanti slogan. Le gestanti che vivono a La Maddalena, isola nell’Isola, chiedono che Stato e Regione prevedano una deroga al provvedimento che impone la chiusura di tutti i punti nascita che non raggiungono i 500 parti all’anno. A La Maddalena, dove si contano circa 60 nascite, non sarebbe sicuro proprio per le future mamme mantenere un punto nascita con una casistica così bassa . L’Assessore alla Sanità Luigi Arru parla di una scelta compiuta “per il bene delle madri de La Maddalena”.

Garantite solo le emergenze

Un’infermiera dell’ospedale Paolo Merlo spiega che cosa accade a La Maddalena :”Un ginecologo e un’ostetrica sono sempre reperibili ma manca l’anestesista, che dovrebbe arrivare da Olbia. Se è vero che in caso di emergenza è possibile partorire, è altrettanto vero che a tre ore dalla nascita il bambino deve essere trasferito a Olbia, perché qui il reparto è chiuso”. Le linee guida stabiliscono che la completa garanzia di un parto a domicilio sicuro deve rispettare la condizione di una distanza massima dall’ospedale pari a 30/40 minuti ma per percorrere il tragitto che separa La Maddalena dall’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia è necessaria almeno un’ora e trenta, se tutto va bene.

Il sostegno del sindaco Montella e del M5S

“Il nostro ospedale è stato una conquista di civiltà dei nostri padri che hanno voluto garantire il diritto alla salute a tutti gli abitanti dell’isola”si legge nell’appello inviato dalle future mamme al ministro Lorenzin. “Se il problema è l’allenamento del personale del reparto, l’Asl può fare una rotazione con gli altri ospedali – suggerisce il sindaco Luca Montella -. La verità è che vogliono chiudere il nostro ospedale, negando alle nostre donne il diritto di partorire vicino a casa e in tranquillità. Speriamo che il ministro Lorenzin ascolti la loro preoccupazione”. La senatrice del M5S Manuela Serra ha trasformato l’appello delle mamme di La Maddalena in una interrogazione rivolta al ministro:”il governo intervenga per garantire l’apertura del punto nascita. La scelta di chiuderlo rischia – spiega la parlamentare sarda – di produrre conseguenze sfavorevoli per gli abitanti: il vento, che spesso soffia impetuoso sull’isola per gran parte dei giorni dell’anno, rende difficili gli spostamenti in elicottero o traghetto, tanto da costituire un serio rischio in caso di complicazioni della gravidanza”.

Costanza Bonacossa

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