“Quella depositata dal professor Mario Mariani è una perizia ambigua, si parla di ‘fondo naturale inquinato’, ma a Quirra e dintorni l’unica fonte d’inquinamento è l’attività militare che si svolge all’interno del poligono”. Lo afferma l’avvocato Gianfranco Sollai (nella foto), difensore di alcune famiglie che si sono costituite parte civile nel processo contro i veleni del poligono interforze Salto di Quirra (Pisq). Il legale si occupa anche del caso di Alessio Melis,”il pastore morto a 24 anni a causa di una patologia tumorale correlata – dice Sollai – alle sostanze radioattive rilasciate nell’ambiente durante le esercitazioni missilistiche”.
Nel corpo del giovane allevatore e degli altri pastori che conducevano il bestiame al pascolo all’interno del poligono, le analisi condotte dal fisico dell’Università di Brescia Evandro Lodi Rizzini avevano rinvenuto una quantità di torio superiore a quella riscontrata nei corpi di chi non frequentava quotidianamente l’area. Sollai promette dunque battaglia, a partire dall’udienza del 18 giugno, quando il superperito Mario Mariani sarà chiamato a rispondere alle domande degli avvocati di parte di fronte al Gup del Tribunale di Lanusei Nicola Clivio.
Piero Loi