Parco del Gennargentu, il fronte del no si rianima: “Contrari ai vincoli”

Il Fronte dei comitati antiparco area del Gennargentu annuncia lo stato di mobilitazione “contro la proposta di riesumazione del Parco nazionale e regionale del Gennargentu contenuta nel Piano di sviluppo per il rilancio della Sardegna centrale presentato alla Giunta regionale dai sindacati confederali nuoresi e da Confindustria”.

Il Fronte si mobilita anche contro “l’abbattimento dei suini sani patrimonio di biodiversità in Barbagia e in Ogliastra. Ribadiamo il no secco a qualsiasi parco nazionale, regionale basato sulla legge nazionale 394 e sulla legge regionale 31- scrive il leader del Fronte Alessio Pasella -. Il parco che vogliamo è quello senza vincoli, gestito dal basso per fare economia e creare sviluppo. Quello proposto comporterebbe l’abbandono delle campagne e la desertificazione del territorio. Da oggi – aggiunge Pasella – la tregua è finita, siamo pronti a mobilitarci in qualunque momento”.

I movimenti anti-parco intervengono anche sul Piano regionale di eradicazione della peste suina: “I suini sani sono patrimonio di biodiversità in Barbagia e Ogliastra e importante fonte di reddito del settore agropastorale locale. Nell’area del Gennargentu si rischia di creare un pericoloso e dannoso conflitto sociale con le popolazioni a causa dell’azione rapida di abbattimento dei suini allo stato brado. La razza del suino sardo è stata riconosciuta con decreto ministeriale l’8 giugno 2006 e tra le finalità ci sono la conservazione e la salvaguardia delle condizioni di allevamento allo stato brado. Chiediamo – conclude Pasella – la modifica radicale del piano con la riapertura dei termini per la regolarizzazione senza sanzioni degli allevamenti allo stato brado”.

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