Omicidio a Iglesias, è caccia all’assassino. Movente ancora oscuro

Verifiche incrociate, raccolta di informazioni, nuovi sopralluoghi nel tentativo si dare un nome e un volto all’assassino di Piergiorgio Caria, di 42 anni, ucciso con almeno 15 pugnalate nella camera da letto della sua abitazione in località Funtana Marzu a Iglesias. E’ l’attività che stanno svolgendo da ieri gli investigatori della Squadra Mobile di Cagliari, coordinati dal primo dirigente Luca Armeni, e gli agenti del Commissariato di Iglesias, diretti da Veronica Madau. Nessuna ipotesi viene scartata, si indaga a 360 gradi. Gli inquirenti lavorano anche sul passato della vittima, su quei furti che lo vedono coinvolto fino al 2008, sulle sue amicizie, conoscenze e frequentazioni. Gli investigatori stanno sentendo molte persone, amici, conoscenti e parenti della vittima, mentre gli specialisti della Scientifica sono impegnati nell’abitazione teatro del delitto alla ricerca di indizi. Elementi importanti potrebbero, comunque, arrivare dall’autopsia che sarà disposta ed eseguita a breve. Proprio gli accertamenti medico legali dovrebbero chiarire il modo in cui è stato ucciso l’uomo, ma anche il tipo violenza che l’assassino ha scatenato sul corpo di Caria, sul coltello o sull’arma utilizzata per infliggere le 15 ferite, ma anche sull’ora in cui è avvenuto l’omicidio.

L’autopsia sul cadavere sarà eseguita domani. Il pm del Tribunale di Cagliari, Danilo Tronci, ha affidato l’incarico al dottor Francesco Paribello. Gli esami del medico legale serviranno per capire alcuni elementi ancora poco chiari del delitto: stabilire l’ora esatta dell’omicidio, la violenza dei colpi inferti, il tipo di coltello o di altra arma da taglio utilizzati per assassinare Caria. Intanto proseguono le indagini della Squadra mobile di Cagliari e del Commissariato di Iglesias. Si lavora per ricostruire le ultime ore e gli ultimi giorni di vita della vittima. Il corpo è stato scoperto dai familiari ieri intorno alle 13, ma non si può escludere che il 42enne sia stato ucciso anche la sera prima: i parenti, infatti, non lo sentivano da almeno 24 ore. L’uomo aveva qualche piccolo precedente per furto ma dal 2008 non avrebbe più avuto problemi con le forze dell’ordine.

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