Omicidio Dore, entro 5 giorni si decide sulla ricusazione della Corte di Nuoro

La Corte d’Appello di Sassari si è riservata di decidere entro cinque giorni sull’istanza di ricusazione della Corte D’Assise di Nuoro presentata da Francesco Rocca, contro cui si celebra il processo che lo vede imputato come mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore, avvenuto a Gavoi nel marzo 2008. Il Pm nell’udienza di oggi ha chiesto il rigetto dell’istanza. Istanza presentata attraverso i legali difensori del dentista di Gavoi, Mario Lai e Angelo Manconi.

I giudici hanno acquisito gli elementi utili alla decisione: l’avvocato Manconi ha illustrato per 40 minuti i motivi che hanno portato Rocca a ricusare i giudici di Nuoro. “Sono stato vittima di un processo ingiusto – aveva detto l’imputato davanti alla Corte D’Assise di Nuoro in una dichiarazione spontanea il 10 febbraio scorso- non mi è stata data la possibilità di difendermi”.

In particolare l’avv. Manconi ha messo l’accento sul fatto che la Corte non ha ammesso il confronto tra periti sull’esame del Dna di Ignoto 1 (che non ha ancora un’identità), ovvero il confronto tra il perito della Corte professor Ernesto D’Aloia e il genetista dell’università di Roma Emiliano Giardina nominato dalla difesa. Inoltre il legale dell’imputato ha messo l’accento sul contro-ricorso presentato dal presidente della Corte Antonio Luigi Demuro alla Cassazione “contrapponendosi all’imputato” dopo l’istanza presentata alla Corte Suprema dai legali di Rocca che richiedevano il trasferimento del processo in altra sede perché a Nuoro non ci sarebbe stata serenità ambientale per decidere sul caso.

In caso di rigetto dell’istanza, i legali di Rocca sono pronti a ricorrere in Cassazione, ma questo non impedirà la pronuncia della sentenza. La prossima udienza a Nuoro è fissata per il 19 marzo.

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