Ribaltata la sentenza di assoluzione del primo grado. La Corte d’Assise d’Appello ha condannato ieri a 18 anni di reclusione l’allevatore Domenico Fadda, accusato dell’omicidio del cognato Giovanni Cossu, di 53 anni, avvenuto a Busachi il 15 ottobre 2011. Dopo una lunghissima camera di consiglio, il collegio presieduto da Grazia Corradini ha dunque riformato la sentenza pronunciata due anni fa dal presidente della Corte d’Assise Claudio Gatti che aveva assolto l’unico imputato. Il sostituto procuratore generale Mauro Rossella, nella sua requisitoria aveva sollecitato 30 anni di reclusione, ma alla fine i giudici dell’Assise di secondo grado hanno ritenuto le attenuanti prevalenti alle aggravanti condannando Fadda – difeso dagli avvocati Agostinangelo Marras e Raffaele Miscali – a 18 anni.
L’omicidio era avvenuto nella casa di via Roma, a Busachi, dove Giovanni Cossu abitava con la moglie Isabella e le figlie. La donna soffriva di gravi disturbi psichici e all’alba del giorno dopo il delitto si tolse la vita impiccandosi nella casa di una sorella.