Un comitato spontaneo di cittadini ha occupato nella mattinata di oggi la sala consiliare del comune di Olzai per protestare contro la chiusura dello sportello del Banco di Sardegna nel paese barbaricino. Il braccio di ferro con il Banco va avanti dal 30 agosto, quando l’istituto ha reso noto che intendeva abbassare le serrande delle proprie filiali a Soleminis, Collinas, Gesturi, Furtei, Suelli, Barrali, Selegas, Genoni, Escolca, Triei, Torralba e, appunto, ad Olzai. Alla pacifica protesta nel paese barbaricino, i circa 150 partecipanti affidano un messaggio forte e chiaro: “Siamo pronti a spostare i nostri conti presso un altra banca, se la dirigenza del Banco non farà retromarcia”. E, intanto, in paese, come avviene anche a Triei, va avanti una raccolta firme: “Sono circa 250 quelle raccolte in mattinata”, racconta Pina Noli, dell’associazione Pro Loco, a Sardiniapost. E aggiunge: “Impensabile che gli anziani si spostino a Sarule, dove i correntisti di Olzai dovrebbero recarsi per effettuare le normali operazioni bancarie. Basti pensare che non esiste un collegamento pubblico diretto tra i due centri”. Dello stesso avviso Nino Mattu, proprietario di un market in paese: “Se il Banco va via da Olzai, sposterò il mio conto presso un altro istituto. Impensabile e pericoloso, per chi è proprietario o gestisce un’attività commeriale avventurarsi con l’incasso fuori dal paese”.
Le ragioni dell’iniziativa hanno, in ogni caso, respiro più ampio: “Impossibile non evidenziare la profonda contraddizione tra quanto politici di alto rango istituzioni dicono e promettono quando ci si confronta sul fenomeno dello spopolamento e l’immobilismo che caratterizza questi stessi soggetti quando, come in questo caso, un importante servizio leva le tende dai piccoli centri”, attacca il sindaco Ester Satta. E conclude: “Ribadiamo la nostra disponibilità ad un incontro con la dirigenza del Banco di Sardegna”.
P. L.