cellino

Cellino, nove ore d’interrogatorio. “Rifiuto gli arresti domiciliari”

E’ finito dopo nove ore l’interrogatorio nel carcere di Buoncammino del presidente del Cagliari calcio. Cellino ha risposto a tutte le domande degli inquirenti, presenti gli avvocati difensori Benedetto Ballero e Giovanni Cocco. Con il Gip Giampaolo Casula c’era anche il pm Enrico Lussu che coordina l’inchiesta sullo scandalo Is Arenas.
Era iniziato questa mattina presto, poco dopo le 9, nel carcere di Buoncammno l’interrogatorio del presidente Massimo Cellino. Un interrogatorio che non si annunciava breve, a causa della complessità della vicenda e delle numerose circostanze delle quali il presidente del Cagliari era chiamato a dare una spiegazione. Dai suoi rapporti col sindaco di Quartu, prima di amicizia, poi conflittuli alle pressioni sui tecnici comunali di Quartu e in particolare sul responsabile unico del procedimento, Pier Paolo Gessa, che ha affermato di essersi sentito minacciato.

Quanto agli altri arrestati nel blitz del giorno di San Valentino, il sindaco di Quartu Sant’Elena -che continua a essere ricoverato all’ospedale Brotzu di Cgliari – dovrebbe essere sentito lunedì mattina. Mentre l’assessore Stefano Lilliu, per una scelta di strategia processuale, dopo aver dichiarato per trenta minuti delle dichiarazioni spontanee, si è si avvalso della facoltà di non rispondere. I suoi difensori evidentemente vogliono attendere che i principali imputati forniscano la loro versione.

Lilliu, inoltre, potrebbe alleggerire la propria posizione anche a causa di un grave errore nel quale è incorso il Gip nella sua ordinanza. In un punto, infatti, si afferma che “il fratello dell’assessore, l’ingegner Fabio Lilliu, lavora alle dipendenze di Cellino per la realizzazione del centro sportivo di Elmas”. E, ovviamente, questa circostanza è posta alla base di una serie di ragionamenti sugli interventi dell’assessore a favore del presidente del Cagliari. Ma l’ingegner Lilliu,  dipendente di Cellino e l’assessore quartese non sono in alcun modo imparentati. Stefano LIlliu ha effettivamente un fratello di nome Fabio ma non è la stessa persona che lavora alle dipendenze di Cellino. Un evidente caso di omonimia come ha sottolineato l’assessore nel corso delle sue dichiarazioni spontanee.

Crescono intanto le iniziative di solidarietà nei confronti di Cellino organizzate dai tifosi. Un passaparola su Facebook è stato lanciato per organizzare una sorta di ‘presidio permanente’. Stamani alle 9 nel bar davanti alla prigione, per fare idealmente colazione col presidente dei rossoblu. Domani, durante la partita contro il Pescara, con le ‘radioline’ all’orecchio per sentire la partita “assieme a lui”.

Nulla è trapelato dall’interrogatorio. Se non una notizia riportata sul sito dell’Unione Sarda dove, senza indicare la fonte, si afferma che Cellino, nel corso dell’interrogatorio, ha detto: “Se esco da qui lo faccio solo da uomo libero”.

I suoi difensori hanno annunciato che non chiederanno gli arresti domiciliari. Aspettiamo i giudici – ha spiegato l’avvocato Benedetto Ballero – sino a quando non saranno convinti dell’estraneità del presidente ai fatti contestati. Lunedì presenteremo istanza di scarcerazione”.

 

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share