Non si spopolano solo le zone interne, Cagliari prima per abitanti persi

Cagliari, Sassari e Alghero: sono questi i tre Comuni sardi che perdono più abitanti. Il dato arriva dal Crei, il Centro regionale emigrazione-immigrazione delle Acli, e vale un ribaltamento rispetto alla tendenza diffusa a considerare lo spopolamento un fenomeno che riguarda le zone interne dell’Isola. Invece nemmeno le aree urbane sono esenti dal calo demografico. Certo, si tratta di numeri assoluti che nei grandi centri, per via della dimensione della popolazione, sono maggiori rispetto a quelli delle piccole comunità. Tuttavia il quadro che si ricava offre un nuovo spunto di riflessione: la crisi economica ha impoverito anche le città, non solo le aree interne, determinando una fuga diffusa che quasi sempre trovata la sua spiegazione nell’assenza di lavoro.

Con i dati del Crei sui sedici Comuni sardi che nel 2016 hanno perso più residenti, Sardinia Post chiude un approfondimento di cinque puntate dedicato allo spopolamento. Avevano cominciato lo scorso 30 dicembre, raccontando dei 400 abitanti che l’Isola perde ogni mese per via delle poche nascite e dell’alto numero di emigrati. Quindi il focus sulla Gallura, la provincia cosmopolitica e in controtendenza, dove vive un altro numero di stranieri che rappresenta un freno allo spopolamento. Infine la fotografia sugli immigrati che arrivano in Sardegna e risultano essere sempre meno giovani (leggi qui).

Cagliari nel 2016 ha perso 843 abitanti, frutto del cosiddetto saldo naturale che indica la differenza tra il numero dei nuovi nati e quello dei morti: nel capoluogo dell’Isola è stato negativo perché i decessi hanno superato di gran lunga le nascite. A parziale compensazione di questo fenomeno di riduzione degli abitanti, c’è stato però il saldo migratorio positivo, cioè la differenza tra persone che si sono iscritte per la prima volta all’anagrafe e quelle cancellate: a Cagliari nel 2016 le prime sono state maggiori delle seconde di 466 unità, di fatto riducendo il totale dei residenti persi da 843 a 377.

Sempre considerando il saldo naturale, Sassari è seconda per numero di abitanti persi con -392, Alghero è terza a -185. Seguono: Carbonia -141; Oristano -135; Iglesias -111; Nuoro -109; San Gavino Monreale -64; Sant’Antioco -64; Selargius -62; Quartu Sant’Elena -59; Ittiri -59; Guspini -54; Ozieri -52; Monserrato -49; La Maddalena -49.

Quanto al saldo migratorio capace di contenere la perdita di popolazione quando il suo valore è positivo, anche a Sassari e Alghero la flessione dei residenti sarebbe stata ben più alta se le nuove iscrizioni all’anagrafe non avessero superato le cancellazioni, rispettivamente di 400 e di 185 unità. Stesso discorso per Oristano, dove nel 2016 il numero di stranieri che hanno preso la residenza nel Comune è stato maggiore di quello degli emigrati, con uno scarto positivo a +175.

Dai dati del Crei, sempre attraverso il saldo migratorio, si ricavano anche i Comuni che nel 2016 sono stati scelti dagli immigrati per vivere: in classifica ci sono Sinnai (+129), Valledoria (+95), Ilbono (+88), Sorso (+87), Dorgali (+77), Santa Teresa di Gallura (+70), Carloforte (+65), Villasimius (+65), Elmas (+54), Arzachena (+52) e Sestu (+51).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

[Foto di Valentina Macis]

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