È durata solo pochi minuti la prima udienza del processo per omissione di atti d’ufficio a carico del sindaco di Desulo, Gigi Littarru, accusato di non aver ordinato l’abbattimento di due maiali che si ritenevano affetti da peste suina. Il tempo di aprire il dibattimento, con la presentazione della lista testi da parte del pubblico ministero, Andrea Chelo, e del difensore di Littarru, Giancristian Melis, ed il Tribunale ha rinviato il dibattimento al 28 settembre per ascoltare i testi dell’accusa e al 19 ottobre quelli della difesa.
Prima ancora della apertura del dibattimento, il collegio (presidente Carla Altieri, giudici Alfredo Mameli e Elisa Marras) aveva respinto una eccezione preliminare della difesa sulla presunta insussistenza del reato. “Trattandosi di animali non regolati, senza codici aziendali e senza libretto sanitario l’ordine di abbattimento spettava all’Unità di progetto della Regione e non al sindaco”, ha spiegato l’avvocato Melis.
L’eccezione è stata respinta per la impossibilità, hanno spiegato i giudici, di valutare la richiesta nel merito in questa fase del processo. Lasciando il Tribunale, il sindaco di Desulo ha ribadito la propria serenità: “Ci vuole calma e sangue freddo e bisogna avere pazienza. Sono finito in una situazione paradossale, ma il problema della peste suina non si risolve mandando un sindaco in Tribunale – ha dichiarato -. Resto convinto, ha aggiunto, che l’ordine di abbattimento dei maiali doveva partire dalla Regione, non solo per i motivi esposti dal mio avvocato ma anche per motivi di ordine pubblico legati alla situazione di Desulo”.
