A New York la Dea Madre va all’asta. Tam tam di annunci per bloccarla

Trafugata, portata via dalla Sardegna e poi messa all’asta a New York. Con tanto di annuncio su web. Appuntamento l’11 dicembre da Christie’s. È uno dei pezzi più pregiati del Mediterraneo, il prezzo al momento oscilla da 800mila e un milione e 200 mila dollari. La notizia si legge su La Nuova Sardegna oggi in edicola. Non è la prima volta che accade ma il copione si ripete identico: sgomento, indignazione, imbarazzo e il tam tam di appelli istituzionali per la restituzione del prezioso oggetto, soprattutto simbolo di una cultura antica. Accompagnati da un popolare gruppo su Facebook. Alta 34 centimetri, in marmo, risale al 2500 a.C. – e se fosse confermata l’autenticità –  risale alla Cultura di Ozieri.

Un reperto che è stato rintracciato dall’archeologo Marcello Madau che ha scritto subito al ministero dei Beni culturali, ma da Roma nessuna risposta. Madau, da esperto, osserva anche che probabilmente il reperto ha subito dei restauri come dimostrato da alcune foto. e si interroga sulla possibilità di bloccarne la vendita. In campo scendono anche l’ex rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, che lancia un appello al sottosegretario alla Cultura, Francesca Barracciu. A ruota gli ex governatori: il deputato di Unidos, Mauro Pili, e il consigliere regionale Fi, Ugo Cappellacci.

E a New York, tra due settimane, la statuina troverà un danaroso proprietario.

Leggi anche: Dea Madre/ Il sottosegretario Barracciu: “Vigili su traffico reperti”

Sotto un’immagine della Dea Madre prima del presunto restauro.

Dea madre

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