Cresce del 40 per cento il numero dei roghi in Sardegna, che passa dai 2.672 del 2016 ai 3.746 del 2017. A causa delle alte temperature e della presenza di vegetazione secca, dovuta anche al lungo periodo di siccità, la Campagna antincendi 2017 è durata quasi sei mesi, dal primo giugno al 7 novembre. Diminuisce, però, dell’11 per cento la superficie media percorsa dal fuoco (15.099 ettari nel 2016 e 13.445 nel 2017). Il 57 per cento dei roghi ha un’origine dolosa e il 18 per cento colposa. È il bilancio della campagna antincendi appena conclusa nell’Isola, con i dati illustrati dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora dell’Ambiente Donatella Spano, il responsabile regionale della Protezione civile Graziano Nudda, il comandante del Corpo Forestale regionale, Gavino Diana e i direttori generali di Forestas, Antonio Casula e dell’Arpas, Alessandro Sanna. In collegamento via web anche il direttore operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento nazionale Protezione civile, Luigi D’Angelo.
Rispetto alla media decennale 2000/2016 si è registrato un incremento del 23 per cento sul numero dei roghi e un decremento del 28 per cento degli ettari andati in fumo (-44 per cento rispetto alla superficie media). Quasi la metà degli incendi del 2017, 5.399 ettari, sono relativi a sette grossi eventi che si sono verificati a luglio, il principale tra Gonnosfanadiga e Arbus il 31 luglio, che ha impegnato la macchina regionale antincendio per quattro giorni, mandando in fumo oltre duemila ettari. Tra gli altri più rilevanti quelli di Alà dei Sardi (1.700 ha) e Villagrande Strisaili (520 ha). Le attività di indagini hanno prodotto 299 comunicazioni di notizie di reato con l’arresto di tre persone – tutte minorenni – a Domusnovas, 21 persone denunciate per incendio doloso e 71 per incendio colposo.