Muore dopo un intervento, l’ospedale ai figli: “Non è stata colpa nostra”

Carlo Dessole, il pensionato di 73 anni deceduto nelle Cliniche di San Pietro, a Sassari, pochi giorni dopo l’intervento chirurgico cui era stato sottoposto, era “un paziente già operato in passato per la stessa patologia vascolare ed è stato prontamente assunto in carico dall’equipe di chirurgia vascolare”. Lo afferma l‘Azienda ospedaliera universitaria in base alle prime risultanze dell’inchiesta interna avviata dai vertici dell’Azienda in seguito all’esposto che i figli dell’anziano hanno presentato alla Procura di Sassari.

Secondo l’Aou da un intervento programmato come mininvasivo si è passati ad uno tradizionale dopo l’aggravamento delle condizioni del paziente. “I chirurghi lo hanno ricoverato in via precauzionale in ambiente protetto, in attesa dell’intervento di elezione – spiega l’azienda -. Da quanto si evince ancora dall’esame istruttorio i medici curanti hanno deciso, in considerazione delle condizioni cliniche del paziente, di utilizzare per il trattamento chirurgico una protesi vascolare ‘su misura’ e che, dovendo essere realizzata ad hoc in funzione delle caratteristiche del paziente, è stata richiesta al fornitore”.

Quello fissato per il 13 marzo era “un intervento mininvasivo programmato, che nelle valutazioni dei chirurghi avrebbe esposto il paziente a un minore rischio operatorio – è la posizione dell’Aou -, ma purtroppo le condizioni del paziente si sono aggravate: è stato sottoposto a un accertamento diagnostico e a un intervento chirurgico ad addome aperto per via tradizionale, con la protesi disponibile utilizzata di solito per questo tipo di interventi”.

L’azienda riferisce anche che “negli interventi programmati di questo tipo, la protesi viene ordinata ‘su misura’ e deve essere realizzata in base alle caratteristiche anatomiche del vaso da sostituire e del paziente”. Ecco perché “il paziente è stato ricoverato in Rianimazione in considerazione delle condizioni cliniche assai gravi”. Mercoledì il decesso.

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