Movimento A Foras, Sa Die de sa Sardigna a Quirra contro le servitù militari

“Vogliamo dare a questa giornata un connotato diverso dalla semplice celebrazione attraverso rituali, testimonianze, folklore. Vogliamo fare sì che diventi un momento di protagonismo attivo, una giornata di lotta che sia davvero una giornata di liberazione.
Quale miglior modo di ricordare l’autodeterminazione di un popolo se non quello di decidere il proprio destino anche quando si parla di occupazione militare?” Con queste motivazioni gli attivisti del movimento A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna hanno deciso di celebrare il 28 aprile, proclamata giornata del popolo sardo in ricordo dei moti di ribellione contro i piemontesi del 1794, in un sito molto speciale: dalle 11 saranno davanti al Poligono Interforze del Salto di Quirra vicino a Villaputzu, per manifestare contro la presenza dei poligoni militari in Sardegna.

“Abbiamo scelto di incontrarci a Quirra, fiore all’occhiello dell’occupazione militare della Sardegna, e ci saremo con centinaia di bandiere dei quattro mori, perché la nostra autodeterminazione, così come quella di tutti i popoli, deve passare per la liberazione dall’occupazione militare. Oggi si scrive Quirra e si legge esercitazioni militari, test di tecnologie micidiali e ricatto al territorio. Domani non dovrà più essere così”.

Gli attivisti di A Foras, assemblea nata nel giugno 2016 dopo un incontro a Bauladu in cui si riconoscono movimenti antifascisti, ambientalisti, realtà politiche e cittadini, hanno curato di recente un dossier sul Poligono Interforze di Quirra raccontandone la storia e esaminando le ricadute su popolazione, economia, salute e ambiente; il dossier è stato presentato a Cagliari venerdì scorso e in questi giorni è illustrato anche in altri comuni sardi. Ancora una volta gli antimilitaristi sardi ribadiscono il loro no alla presenza dei poligoni di addestramento militare in Sardegna e ne chiedono una riconversione che rispetti il territorio e i cittadini.

Il clima si preannuncia teso, dato che appena due settimane fa la Digos aveva comunicato la denuncia per 54 manifestanti identificati davanti al poligono di Capo Frasca, nell’Oristanese. durante la giornata di protesta del 23 novembre scorso: resistenza a pubblico ufficiale, violenza, lesioni personali e danneggiamento le accuse sui nomi iscritti nel registro degli indagati, fermati dopo aver tagliato le reti metalliche per aprire dei varchi di accesso al Poligono. In quell’occasione il questore di Cagliari Danilo Gagliardi aveva annunciato il pugno duro contro i violenti con riferimento alla nuova manifestazione in programma a Quirra. “Ho letto le dichiarazioni riguardanti la prossima manifestazione del 28 aprile. Ricordo a tutti – ha confermato Gagliardi – che da oggi si può procedere con l’arresto in differita. La Questura di Cagliari l’applicherà la nuova norma puntualmente e chirurgicamente nei confronti di chi si renderà responsabile di violenze o episodi simili”.

“È l’ennesimo tentativo di intimidazione da parte delle forze dell’ordine verso chi, in questi ultimi anni, sta lottando contro l’occupazione militare della Sardegna – rispondono i portavoce di A Foras – . La Questura di Cagliari, nel momento in cui il movimento si riorganizza in maniera forte e coesa per continuare la sua lotta contro le basi, fa di tutto per intimorire e scoraggiare la partecipazione al corteo del 28 aprile, e soprattutto cerca di dividere i manifestanti in buoni e cattivi. Al poligono di Quirra saremo quanti e più di Capo Frasca, uniti e determinati nel bloccare ancora una volta le esercitazioni. Facciamo appello a tutto il popolo sardo a essere presente e partecipe in questa grande e importante giornata di lotta contro il giogo delle servitù militari”.

Francesca Mulas

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