Mobilità nell’area metropolitana, i sindaci: “Può essere gestita dal Ctm”

Il Ctm come gestore unico della mobilità nell’area metropolitana. Lo hanno chiesto oggi alla Regione i sindaci dei 17 comuni dell’area metropolitana, individuando nel Ctm, il vettore di riferimento non solo per il trasporto su gomma, ma anche per la gestione di quello su rotaia della metro tranvia.

“Dobbiamo guardare ai bisogni del cittadino affinché ci possa essere sviluppo equo per tutti gli abitanti dei 17 comuni dell’area metropolitana – ha detto il sindaco Massimo Zedda – e per fare questo dobbiamo sviluppare il trasporto pubblico. Un mezzo e contemporaneamente un aiuto forte per lo sviluppo”. Un vera e propria esigenza per migliorare la qualità e lo stile di vita. “Il miglioramento del trasporto pubblico – prosegue il sindaco del capoluogo – aiuta a risolvere alcuni dei problemi dei cittadini e soprattutto trova le giuste soluzioni per gli spostamenti degli studenti. L’obiettivo è quello di migliorare i tempi di viaggio, attualmente particolarmente lunghi, e restituire loro una migliore qualità della vita. Alzarsi alle 6 del mattino per poi fare ritorno alle 15 è un’idea di pendolarsimo che crea problemi e che fa scappare i giovani dai piccoli centri e dalla Sardegna in generale. La visione è unica come se si fosse cittadini di un’unica città e per questo è necessario che anche i comuni più lontani fisicamente abbiano le stesse opportunità di quelli più vicini al capoluogo”.

Per affrontare questa impegnativa sfida il Ctm si è già dotata di un piano strategico. “Siamo pronti a gestire il trasporto pubblico nell’area metropolitana – ha detto l’avvocato Roberto Porrà, presidente del consorzio trasporti mobilità -. L’Azienda, già dal 2016 recependo gli indirizzi impartiti dai Soci, ha predisposto un piano strategico triennale 2017-2019, approvato dall’Assemblea nel 2017, che ha accertato la fattibilità che il Ctm possa essere il vettore di riferimento di tutti i comuni della città metropolitana”. Ad oggi sono stati circa 12 milioni i chilometri percorsi dagli autobus del Ctm e prendendo in carico l’area metropolitana, che ha un bacino di 431 mila abitanti, si avrebbe un incremento del 25% percento dei chilometri arrivando a percorrerne 16 milioni. “Ciò comporterà un adeguamento in termini di mezzi, infrastrutture e personale – prosegue l’avvocato -. Sono previsti gli acquisti di 57 nuovi bus, di cui il 25 per cento saranno ibridi o elettrici, mentre gli altri saranno Euro VI a basso impatto ambientale”.

Al dibattito ha partecipato anche il delegato metropolitano alla viabilità, mobilità e trasporti Fabrizio Marcello. “L’obiettivo è quello di utilizzare i 9 milioni di euro disponibili sui fondi del Patto per la Città Metropolitana di Cagliari – ha sottolineato Marcello – per creare una piattaforma unica di gestione per la mobilità in area Metropolitana, che consentirà un coordinamento unitario della mobilità, della sicurezza urbana e della gestione dell’informazione all’utenza, con evidenti vantaggi a livello di qualità dei servizi offerti al cittadino”. La Regione Sardegna non si è ancora espressa in merito in modo definitivo. “La città metropolitana è pronta a partire – ha detto Cristiano Erriu, assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, presente al dibattito – Ad oggi abbiamo affidato ad una società esterna uno studio di fattibilità che non è ancora concluso”.

Alessandro Ligas

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