Migranti, polemica per il progetto scelto dalla giunta sull’accoglienza in famiglia

Il Comune di Nuoro ha aderito al progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, per garantire alloggio e prospettive di lavoro ai migranti e in città scoppia la polemica. Nei social network, in tanti ricordano all’amministrazione i disoccupati nuoresi, mentre insorge l’opposizione in Consiglio. Stamattina il sindaco Andrea Soddu e l’assessora ai Servizi sociali Valeria Romagna, in una conferenza stampa allargata a tutta la Giunta, hanno voluto precisare i termini del bando predisposto dal Comune per creare un elenco di famiglie disponibili ad accogliere i profughi. “I Comuni sono chiamati a una scelta – ha spiegato Soddu – o optano per il progetto Sprar, il sistema di microaccoglienza gestito da famiglie e da mediatori culturali, o il Governo impone i grandi centri di accoglienza. Noi siamo per la prima opzione. A questo progetto sono destinate dalle risorse che secondo noi è meglio che siano gestite dalle famiglie e dalle cooperative. Sono occasioni di lavoro per la nostra comunità e di ricchezza sia in termini economici che di inclusione sociale”.
“La sfida è grande – ha aggiunto Romagna – il progetto non si limita a dare vitto e alloggio ai migranti, ma si propone di dare ai migranti una nuova vita aiutandoli a studiare o a inserirsi nel mondo lavorativo”. Ma la polemica non si placa. Nei giorni scorsi era stato il consigliere regionale Marcello Orrù del Movimento Cristiano Forza Popolare ad attaccare: “Vergognoso il bando del Comune di Nuoro per dare casa e lavoro ai migranti con migliaia di giovani nuoresi costretti ad emigrare all’estero”. Oggi è il consigliere comunale di opposizione Pierluigi Saiu (Uniti per Nuoro) a rilanciare: “L’amministrazione Soddu ha fatto questa scelta in solitudine senza coinvolgere nessuno. Non si può far finta di niente, bisogno e povertà sono diffusi anche da noi. Chi è senza casa, e magari è in graduatoria da anni per ottenere un alloggio popolare, non deve essere definito razzista se chiede lo stesso aiuto che viene dato a un migrante”.

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