Migranti, da Cagliari la campagna “Ero straniero” contro reato clandestinità

Cinquantamila firme: è questo l’obiettivo che la campagna ‘Ero Straniero – L’umanità che fa bene’ deve raggiungere per poter chiedere l’abolizione del reato di clandestinità. Con la sottoscrizione di cinquantamila cittadini i promotori potranno presentare al Parlamento una proposta di legge per cancellare la tanto criticata legge ‘Bossi-Fini’ che nel 1998 ha introdotto il reato di ingresso e soggiorno illegale per i migranti sorpresi in Italia senza documenti in regola. “Lo straniero che fa ingresso ovvero si trattiene nel territorio dello Stato – si legge nell’articolo 10 bis del decreto legislativo 286/1998 – in violazione delle disposizioni del presente testo unico, è punito con l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro”.

Da oggi, venerdì 26 maggio, saranno raccolte le firme con le quali la proposta di iniziativa popolare potrà raggiungere il Parlamento. La campagna prenderà il via da Cagliari: appuntamento venerdì mattina dalle 10 alle 13 alla libreria Edumondo di via Sulis, mentre sabato si potrà firmare nel salone della Camera del Lavoro della Cgil in Viale Monastir 15, durante l’iniziativa organizzata dall’Anpi di Cagliari sulla giornata nazionale contro i fascismi. Nei giorni successivi i promotori si sposteranno in altre città italiane per proseguire la campagna di sensibilizzazione sul tema e la raccolta delle firme.

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‘Ero straniero’ è una campagna promossa da Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Acli, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, A Buon Diritto e Cild, e ha avuto il sostegno di numerosi sindaci e organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. In Sardegna per ora hanno aderito Anpi, Asce – associazione sarda contro l’emarginazione, Radio Onde Corte, il Manifesto Sardo, Aladin News, Asarp e il comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria.

“Vogliamo superare una legge razzista e xenofoba – scrivono gli ideatori della campagna – ma non solo: occorre cambiare anche il racconto pubblico sull’immigrazione, ostaggio di pregiudizi, luoghi comuni e vere e proprie bugie che, invece di contrastare, la politica, compresa quella sarda, spesso sceglie di cavalcare per guadagnare consenso”.

Oltre all’abolizione del reato di clandestinità, la proposta di legge prevede anche provvedimenti per favorire l’integrazione: “Pensiamo a canali diversificati di ingresso per lavoro, la regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si trovino in situazioni di soggiorno irregolare, il riconoscimento delle qualifiche professionali non solo sulla base del titolo acquisito all’estero ma anche attraverso procedure di accertamento delle effettive abilità e competenze, i diritti previdenziali e di sicurezza anche per coloro che decidono di rimpatriare definitivamente, l’elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore degli stranieri titolari del permesso di soggiorno”.

 (foto di Roberto Pili)

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