Migranti, c’è la soluzione-tampone: 28 restano a Sadali, 19 verso Cagliari

Con il passare delle ore si è ridimensionata la protesta dei 47 migranti accompagnati ieri nell’albergo Janas a Sadali (leggi), in cui per due giorni si sono rifiutati di entrare, inscenando una protesta perché volevano essere portati in una grande città della penisola oppure a Cagliari. Le trattative delle forze dell’ordine nell’ultima ora hanno dato buoni frutti: 28 dei 47 migranti hanno accettato di entrare in albergo a Sadali, mentre gli altri 19 sono sul pullman che li porterà a Cagliari ma senza una precisa destinazione. La protesta dei 47 africani (43 nigeriani e 4 del Mali), giunti ieri a Elmas da Napoli, dove già vivevano da alcuni mesi, non è sicuramente risolta: domani verrà presa una decisione sulla loro destinazione futura. Conclusa la protesta rimane però la polemica sulla gestione dei migranti in Sardegna da parte del Ministero dell’Interno, argomento per il quale sono state annunciate due interrogazioni da parte di parlamentari sardi. Ma sulla vicenda si scatenano anche i sindacati di Polizia.

“Ieri sera una decina tra poliziotti e carabinieri – scrive Giovanni Cabras, segretario provinciale della Uil Polizia – hanno accompagnato da Cagliari a Sadali ben 47 migranti, nessuno dei quali appartenente al Reparto Mobile o al Battaglione e quindi tutti privi di addestramento ed equipaggiamento idonei”. Il sindacato di Polizia denuncia che “dopo essere giunti sul posto, fin del primo pomeriggio e fino a notte inoltrata, gli operatori sono stati di fatto sequestrati dagli immigrati e nessun funzionario della Questura è giunto sul posto”. E conclude: “A queste ed altre domande risponderà il Ministero dell’Interno, perché è inammissibile che alla sicurezza di poliziotti e carabinieri – ma anche dei cittadini di Sadali e dintorni – non si stata data la giusta considerazione, sia nel predisporre il servizio che nell’affrontare le situazioni conseguenti”.

 

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