Murgia sulle basi militari: “Danno lavoro, è vero, soprattutto agli oncologi”

“Il problema delle basi non è la dimensione, ma l’attività che ci si svolge. Che dà lavoro, è vero, ma soprattutto agli oncologi”. Così la scrittrice Michela Murgia torna sullo scottante dibattito delle servitù militari in Sardegna e sulla richiesta, avanzata dalla giunta Pigliaru, di riduzione. Lo fa su sul profilo pubblico di Facebook condividendo un articolo di SardiniaPost su un caso specifico: Lavavano le divise dei militari di Teulada, ora combattono contro il cancro.
E così, l’aspirante governatrice alle ultime elezioni regionali con la coalizione Sardegna Possibile lancia il commento: “Ecco perché chiunque pensi di risolvere il disastro della presenza dei poligoni militari riducendone l’estensione non sta affrontando la questione”.
Queste le sue parole: “Una politica giusta e lungimirante mirerebbe a dismissione e bonifica, non al ridimensionamento. Si farebbe forte del sostegno popolare per mettere in discussione radicalmente la loro presenza. Non andrebbe in silenzio a Roma a negoziare le compensazioni economiche e lo scorporo di questo o quel tot di territorio. Sono compromessi con cui non possiamo più convivere, perchè ne stiamo morendo noi e la Sardegna”. E ancora: “Non parlateci di esigenza di difesa mentre si nasce deformati e deboli e si muore di tumori innominabili: la guerra la state facendo a noi. Non parlateci di buste paga da tutelare: anche la camorra dà migliaia di posti di lavoro, ma nessuno si sogna di legittimarla per questo”.  Poi la sferzata alla soglia di sbarramento prevista per le coalizioni e al risultato elettorale con nemmeno un seggio a Sardegna possibile: “Con una legge elettorale apposita avete voluto che non entrassimo in consiglio regionale per dire queste cose: lo abbiamo accettato, ma allora queste cose ditele voi! Siate voi a parlare di pace, a parlare di bonifica e restituzione del territorio, a smettere di tendere al compromesso quando ci sono in gioco le vite dei bambini, dei loro genitori, dei loro vecchi e della terra con cui vi riempite la bocca. State governando, adesso le scelte le potete fare. Se non le fate, ci chiederemo perché”.
Infine il richiamo alla mobilitazione: “E continueremo ad andare in piazza a ricordarvi cosa significa assumersi la responsabilità di un popolo che muore mentre i generali dell’aereonautica continuano a rilasciare demenziali interviste su quanto sia salubre e conveniente avere un poligono per amico”. Michela Murgia era presente alla manifestazione organizzata da alcune sigle indipendentiste (tra cui Progres) alla manifestazione del 13 settembre davanti ai cancelli della base Nato di Capo Frasca, sulla costa occidentale della Sardegna.  Tra tutti c’erano esponenti del Pd, Sel e Movimento 5 Stelle, oltre a vari amministratori locali.

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