Meridiana: è guerra. Lastre d’acciaio e filo spinato, l’ad Scaramella fa blindare la sede dell’azienda

Meridiana blinda la palazzina. Non è una metafora, nemmeno una esagerazione giornalistica. L’ingresso della “palazzina”, da sempre il simbolo amministrativo della compagnia aerea fondata dal principe Karim Aga Khan, è letteralmente blindato. Lastre di acciaio, filo spinato, come si vede nella foto le precauzioni che hanno cambiato il volto all’ingresso degli uffici di Meridiana fanno intravedere un clima di guerra. Non solo verbale, di comunicati o sul fronte sindacale. Dopo l’annuncio dei 1634 licenziamenti, 1478 dei quali nel settore volo, l’amministratore delegato Scaramella e la dirigenza della compagnia aerea hanno deciso di blindare gli ingressi. Per prevenire eventuali manifestazioni? Nei mesi scorsi, informalmente e sempre in modo poco coordinato, si era affacciata l’ipotesi di alzare il livello della protesta, arrivando a scelte forti come l’occupazione proprio della palazzina. Evidentemente Meridiana ha ritenuto opportuno tutelare l’ingresso degli uffici che ospitano i dirigenti di più alto livello dell’azienda da eventuali azioni dimostrative in un momento di fortissima tensione tra i lavoratori. Si parla di una grande manifestazione di protesta a Olbia, alla fine del mese, nella quale il fronte sarà numeroso e compatto. Si spera che la protesta non degeneri.

I lavoratori scrivono al Principe per denunciare il “muro” di acciaio fatto erigere da Scaramella

La decisione di erigere una sorta di “muro difensivo” davanti alla palazzina di Meridiana ha scatenato le proteste dei dipendenti, i quali denunciano un atteggiamento sbagliato della compagnia e puntano ancora una volta il dito contro l’amministratore delegato, Roberto Scaramella. Nel pomeriggio è comparso anche su uno dei profili ufficiali del Principe Karim Aga Khan e su altri canali, con l’obiettivo di far arrivare la notizia all’azionista di riferimento della compagnia, la foto dell’ingresso della palazzina con un messaggio: “The Aga Khan, see this picture? This is how The Meridiana building in Olbia Costa Smeralda Airport appears today. This WALL, with barbed wires was ordered by CEO Scaramella after he decided to fire 1478 people that has been working for you over the last quarter century”. “Aga Khan, vede questa immagine? E’ come appare oggi l’ingresso della palazzina Meridiana all’aeroporto Costa Smeralda. Questo MURO, protetto da filo spinato, è stato sistemato su ordine dell’amministratore delegato Scaramella, dopo aver deciso di licenziare 1478 persone che hanno lavorato per lei più di 25 anni”.

Chiudono le basi di Cagliari, Verona, Firenze e Malpensa. Resta solo Olbia

Olbia resta al centro della battaglia con la compagnia aerea. Lunedì sarà convocato un consiglio comunale straordinario (l’ennesimo, a dire il vero, senza che i precedenti abbiano prodotto alcun risultato) per discutere del piano dei licenziamenti. Olbia è la sede dell’azienda, ma è anche la città che paga il prezzo più alto come numero di esuberi. Saranno 608 i lavoratori con sede a Olbia che perderanno il lavoro. Ma Olbia sarà anche l’unico luogo in cui rimarranno i dipendenti di Meridiana. L’aeroporto Costa Smeralda e gli slot sono gli asset che più fanno gola a potenziali acquirenti. Chiuderanno invece tutte le altre basi di armamento della compagnia aerea, a cominciare da Cagliari. Il piano di esuberi è stato presentato in modo dettagliato: a Cagliari saranno licenziati 18 comandanti, 21 piloti e 139 assistenti di volo. Il 100% dell’organico in forze all’aeroporto di Elmas. Lo stesso avverrà per Firenze, Malpensa e Verona. Nessun dipendente Meridiana rimarrà in servizio. L’organico di Olbia invece perderà 33 comandanti su 41, 18 piloti su 26 e 190 assistenti di volo su 222.

Quasi azzerato il call center, paga anche il personale amministrativo. In 5 anni dismessi 33 aeromobili

Quello che sta accadendo in queste ore è un fulmine a ciel sereno? Assolutamente no. La strategia della compagnia era nota, con il ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità (4+3, 4 anni di Cigs e 3 anni di mobilità) sottoscritta anche dalle parti sociali già dal 2011. Ora restano 45 giorni per l’espletamento della procedura, poi i licenziamenti saranno effettivi. A pagarne il costo saranno anche i dipendenti del call center (già svuotato di organico a più riprese) che registra 83 esuberi su 99 lavoratori. Senza dimenticare la compagine amministrativa, quegli uffici che in quasi 50 anni di vita della compagnia aerea hanno visto crescere sempre più gli organici: gli esuberi strutturali previsti sono 320 su 530. Ma che Meridiana non sia più da tempo quella che contendeva ad Alitalia lo scettro di vettore italiano più importante lo dimostrano anche i numeri degli aeromobili, quella flotta che è il termometro della solidità e della capacità operativa di una compagnia aerea: in tre anni, dal dicembre 2010 al dicembre 2013, la compagnia ha dismesso 17 aeromobili (6 Md80, 2 A330, 4 A319, 5 A320) e si appresta a dismettere altri 16 aeromobili entro il giugno dell’anno prossimo. In questo modo resteranno in flotta 4/5 aeromobili, in linea con i numeri del personale navigante che resterà in servizio dopo il piano di esuberi.

La Cisl attacca Deiana: “Dichiarazioni intempestive e poco efficaci”

Durissima l’intervento della Cisl, che con il suo segretario gallurese, Mirko Idili, attacca l’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana. “Da tempo andiamo dicendo all’assessore regionale ai Trasporti di convocare un tavolo interistituzionale con il ministero per affrontare la crisi, le sue dichiarazioni di ieri, dopo mesi di assordante silenzio, appaiono intempestive e poco efficaci. La Cisl si adopererà per costituire un fronte comune di lotta sia con le altre sigle sindacali che con tutti i soggetti presenti nel territorio”.
“La scelta adottata dal CDA di Meridiana è un gravissimo atto nei confronti non solo della Gallura – che oggi registra un tasso di disoccupazione di oltre il 17% – ma anche dell’intero territorio regionale. Purtroppo chi “pilotava” l’Azienda in questi anni ha dimostrato non solo che non sapeva dove “atterrare” ma ha evidenziato anche una spiccata incapacità a gestire le ingenti risorse che il Principe Aga Khan ha profuso a piene mani per evitare il fallimento. Con le risorse economiche messe a loro disposizione ci aspettavamo ben altre risposte e non i 1600 esuberi annunciati. È di tutta evidenza la totale inadeguatezza del management Meridiana, ma i lavoratori si chiedono a gran voce dove sia la Regione”.

Giandomenico Mele

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