Matteo Boe libero, prima notte nella casa della madre a Lula

Prima notte a Lula per Matteo Boe ritornato ieri sera a casa dopo aver scontato una pena di 25 anni di carcere per tre sequestri di persona: per il piccolo Farouk Kassam, Sara Nicoli e Giulio De Angelis. Nessuno lo ha visto questa mattina in paese, né nella via Pietro Falqui, il vicolo stretto nel centro storico di Lula, dove l’ex bandito è nato e dove vivrà, nella casa della madre preparata per lui nei giorni scorsi dai fratelli Tanina e Giampiero. E’ uscito domenica mattina dal carcere di Opera a Milano, dove è venuto a prenderlo la giornalista Laura Secci de La Stampa, e ha raggiunto l’aeroporto di Olbia ieri pomeriggio. Dopo anni ha varcato la porta della casa di famiglia alle 19:25 accolto dagli abbracci di parenti e amici. Una serata lunga per Matteo Boe che ha parlato con i suoi fino a tarda notte.

La famiglia, che gli è sempre stata vicino negli anni della detenzione, cerca di proteggerlo. Porte chiuse quindi nella casa di via Falqui, se non per persone di strettissima fiducia, fino a quando non sarà lui a decidere di uscire e di incontrare i compaesani. Lula sul rientro dell’ex latitante è divisa: se da un lato c’è chi sostiene che ha diritto a rifarsi una vita dopo aver espiato la pena per i reati che ha commesso, dall’altro c’è chi invece non gli perdona di aver portato al paese una fama negativa con le sue gesta: dalla clamorosa evasione dal carcere dell’Asinara, nel 1986, da dove era scappato a bordo di un gommone, al rapimento del piccolo Farouk Kassam nel 1992, con lo sfregio del taglio dell’orecchio. Pagine di storia che il paese vuole archiviare. Ora per Matteo Boe inizia una pagina nuova della sua vita, e che intende continuare nel suo paese natale. E chi lo conosce bene giura che inizierà presto a partire per la passeggiate nel Montalbo, un luogo delle sue campagne che fin da bambino ha sempre amato molto.

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