Mater Olbia apre nel 2018 senza Cardiochirurgia e con meno posti letto

Il Mater Olbia, la struttura sanitaria privata che punta a portare l’eccellenza in Sardegna, avrà meno posti letto dei 242 previsti, per poter così aumentare la dotazione nelle strutture pubbliche sarde, e dovrà rinunciare al reparto di Cardiochirurgia, per non sovrapporsi alla stessa offerta già presente negli ospedali pubblici di Cagliari e di Sassari. Le novità che riguardano l’investimento del Qatar in ambito sanitario nell’Isola, sono emerse oggi nel sopralluogo al cantiere della commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra. E’ stato il rappresentante in Italia della Qatar Foundation Endowment (Qfe), Lucio Rispo, ad accompagnare i commissari, presenti anche alcuni sindaci, in testa quello di Olbia Settimo Nizzi diversi consiglieri regionali del territorio. La struttura è pronta per circa l’85%, si conta di concludere i lavori entro la fine del 2017. Quanto all’apertura al pubblico, Rispo ha anticipato all’ANSA nei giorni scorsi che tutti i reparti, “nessuno escluso”, apriranno entro l’estate 2018. Già entro quest’anno potrebbero essere disponibili i primi ambulatori e i laboratori di analisi, le attrezzature infatti sono già state installate. “A giorni la commissione affronterà la discussione generale sulla rete ospedaliera – afferma il presidente della commissione Perra – La visita di oggi è stata importante per la definizione dell’assetto dei posti letto regionali. Posso affermare con piacere di aver constatato un importante avanzamento dei lavori che si concluderanno prima dell’autunno, periodo in cui inizieranno a operare gli ambulatori”.

Fra le novità emerse durante l’incontro, l’ulteriore investimento della Qfe pari a oltre 40 milioni di euro per attivare un servizio avanzato di radioterapia, al fine di offrire la cura alle migliaia di sardi che oggi sono obbligati a viaggiare verso altre regioni con alti sacrifici economici ed emotivi. “In questo periodo – sottolinea Rispo – il nostro impegno si è concentrato su tre obiettivi: la conclusione dei lavori dell’ospedale, ricercando la qualità massima in termini di soluzioni tecnologiche e di sostenibilità; la definizione del miglior accordo con la Regione Sardegna, per rispondere alle esigenze sanitarie dell’isola; la creazione di partnership con i più avanzati centri di ricerca e strutture ospedaliere a livello internazionale”. Il Mater Olbia, parte della grande community di ricerca di Qatar Foundation, collaborerà con i principali hub della ricerca mondiale, fra i quali: Cleveland Clinic, Harvard, Miami Diabetic, Imperial College (St Mary Hospital), Aspetar, Gaslini, oltre che con i centri di ricerca delle Università di Sassari e Cagliari. In queste settimane, inoltre, si stanno definendo con il Policlinico Gemelli di Roma gli ultimi dettagli per la sigla di una joint venture per la gestione del Mater Olbia. Dubbi sui tempi di apertura dell’ospedale sono stati ribaditi dell’ex assessore regionale alla Sanità Giorgio Oppi: “mancano tutte le attrezzature – dice – e la Qatar Foundation non può ancora nemmeno fare la richiesta di accreditamento”. In pressing gli amministratori galluresi. “Ora non ci sono più scuse – afferma il sindaco di Golfo Aranci e consigliere regionale Giuseppe Fasolino – questo ospedale ha dimostrato di essere una grande struttura per tutti i sardi”. Soddisfatto per l’avanzamento dei lavori il sindaco di Olbia: “la commissione del Consiglio ha potuto toccare con mano che il Mater Olbia è una realtà importantissima che a breve potrà essere al servizio non solo della città e della Gallura ma di tutta la Sardegna”. (ANSA).

 

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