Marittimo Saremar si toglie la vita a bordo dopo lettera licenziamento

Un marittimo dipendente della Saremar si è tolto la vita ieri sera a bordo del traghetto proveniente dalla Corsica, mentre stava attraccando a S.Teresa di Gallura. Lo ha denunciato il deputato Mauro Pili (Unidos) sul suo profilo Facebook: “La tragedia sul traghetto Ichnusa. Anche il giovane marittimo, come tutti i dipendenti della Saremar, aveva ricevuto la comunicazione con la quale era stata di fatto avviata la procedura di licenziamento. Nelle famiglie e tra i marittimi cresce la preoccupazione per il futuro”.

L’uomo aveva ricevuto come gli altri 166 lavoratori della Saremar, compagnia che collega la Sardegna con le isola minori, la lettera che annunciava il licenziamento entro il prossimo dicembre. Non si sa comunque se il gesto sia riconducibile direttamente alla preoccupazione per il licenziamento. Sono ancora in corso accertamenti per individuare le cause.

Dopo anni di precariato il 44enne di La Maddalena, a quanto è emerso, era stato da poco tempo regolarizzato, poi è giunta la lettera che annunciava il licenziamento, uno degli ultimi capitoli della vertenza legata alla Saremar, iniziata con il rischio fallimento e poi con il concordato firmato nel gennaio scorso davanti al Tribunale fallimentare di Cagliari che aveva ammesso la società, in vista della privatizzazione entro il 2015.

Nonostante le proteste dei lavoratori e dei sindacati che bocciano il passaggio ai privati e chiedono che la società di navigazione sia gestita come ora dalla Regione, è stata avviata la procedura di licenziamento che sarà perfezionata entro fine anno. “Oggi è il giorno del silenzio – ha evidenziato il segretario regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu – un giorno in cui riflettere e stare vicino alla famiglia del marittimo. Posso solo aggiungere che noi continueremo la nostra battaglia per salvaguardare i posti di lavoro”.

Il corpo è stato trovato dai colleghi vicino al posto di manovra di poppa sinistra della nave. Sul luogo sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto, i carabinieri, gli agenti della Polizia di frontiera, la Guardia di finanza e il 118. I medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.

Sono due le indagini aperte sulla morte del marittimo. Una penale, avviata dalla procura della Repubblica di Tempio Pausania, demandata alla Polizia di Frontiera, finalizzata a ricostruire quanto accaduto, e l’altra amministrativa delegata ai militari della Capitaneria di Porto di La Maddalena.

Il fatto è accaduto ieri alle 19:30 a bordo del traghetto Ichnusa che era partito da Bonifacio e si apprestava ad attraccare nel molo di Santa Teresa di Gallura. La Capitaneria ha contattato l’Autorità marittima francese di Bonifacio per la sospensione della corsa serale della motonave Giraglia della compagnia Moby Line che avrebbe dovuto attraccare nella stessa banchina in cui si trovava l’Ichnusa che non poteva essere spostato per non ostacolare gli accertamenti in corso. Il collegamento con Bonifacio è ripreso regolarmente questa mattina. Dopo i rilievi fino a tarda notte degli agenti della scientifica il pm di turno della Procura, Angelo Beccu, ha disposto la rimozione del corpo.

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