Fois inaugura “L’Isola delle Storie”: “Un festival che dura tutto l’anno”

La XIII edizione del Festival delle Storie è ufficialmente partita. Giovedì notte a Gavoi, nel Giardino comunale della Binzadonnia, c’è stata la presentazione ufficiale del festival, curata come sempre da Marcello Fois, con la partecipazione di un folto pubblico, degli operatori e l’esibizione della Banda Osiris, in gran spolvero, insieme alla collaborazione di Federico Taddia. Marcello Fois, elegante padrone di casa ha messo a suo agio gli ospiti arrivati anche dal nord Europa e ha dato all’apertura un tocco di gran classe.

 La XIII edizione, tredici in schedina, riporta subito alla metafora del calcio, con l’immancabile riferimento alla scontro calcistico di sabato prossimo tra Italia e Germania. Lo spirito di parte ha spinto Fois a lanciare una aperta sfida ai colleghi tedeschi, rappresentati a Gavoi dal Goethe Institute, e presenti in platea. Tra i tanti ospiti,  anche il giovane sindaco di Gavoi, Giovanni Cugusi, che con un messaggio partecipato ed attento ha mostrato tutto il sostegno dell’amministrazione comunale al Festival: “In un periodo in cui si alzano i muri, e molti paesi dell’interno Sardegna chiudono, noi rimaniamo aperti – ha detto -. Ci apriamo ad accogliere turisti e scrittori. Aperti al cambiamento che ci riporta ad essere quello che siamo sempre stati: dinamici, intraprendenti, solidali e caparbi, per uno scopo che è insieme collettivo ed individuale. Se questo succede è anche merito del Festival Isole delle Storie, che qui a Gavoi dura tutto l’anno”.

Presente anche l’assessore alla Cultura regionale, Claudia Firino, che dal palco si è detta di essersi “sempre sentita  molto accolta a Gavoi. Il Festival delle Storie è innanzitutto una bella storia – ha detto -. Una storia tra le storie che racconta, che si intreccia da tredici anni con il territorio. Si trova in un piccolo centro ma potrebbe essere ovunque, in qualsiasi città estera, confrontandosi a livello internazionale. Per questo motivo quest’anno è stato incrementato il legame con le scuole e le biblioteche. Poiché solo dalla cultura e dal confronto con gli altri, dal dialogo, possono infatti nascere le risorse necessarie per le piccole comunità messe in grado di valorizzare quanto di più prezioso hanno”.

Fois rimarca l’omaggio dell’intero Festival allo scomparso Pinuccio Sciola, chiedendo un applauso, che scatta spontaneo, tanto forte da arrivare fino al cielo: “Per quanto ci riguarda è un amico che non è morto. Vive ed è qui con noi. Ci ha voluto bene e noi gliene abbiamo voluto: non siamo in imbarazzo a tributargli questo affetto”.

A seguire, il concerto, esilarante, della Banda Osiris, che insieme a Federico Taddia, hanno riproposto in chiave comica ed autoironica tutte le frustrazioni del mestiere di musicista. In particolare dell’essere musicista in Italia: “Sono un esempio vivente – ha detto Federico Taddia  sul palco – dell’effetto dei tagli della cultura in Italia”. Lo spettacolo della Banda Osiris è un mix di genialità ed originalità, da cui emergono tutte le doti attoriali ed interpretative di musicisti veri.

Il programma di oggi è una scaletta di autori e personaggi di rilievo: tra i tanti a mezzogiorno, Bruno Manzoni e Giulio Angioni incontrano a mezzogiorno Mircea Cartarescu, considerato il più grande poeta contemporaneo romeno.

Nel pomeriggio, segnaliamo il reading di Bianca Pitzorno e l’incontro Chiara Valerio con Antonio Pennacchi. Chiusura di serata con l’irrefrenabile attore/autore Alessandro Bergonzoni.

Davide Fara

(Nella foto l’inaugurazione di giovedì sera con la Banda Osiris)

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