Tuvixeddu, nessuna sospensiva: la Regione costretta a pagare 76 milioni

La Regione Sardegna deve pagare gli indennizzi per 76 milioni di euro al costruttore Gualtiero Cualbu per lo stop ai lavori a Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo oggetto di un lungo contenzioso per la realizzazione di un complesso residenziale. La Corte d’appello di Roma ha infatti respinto la domanda, promossa dalla stessa amministrazione di viale Trento, di sospensione dell’esecutività del lodo arbitrale.

Per questo il governatore Ugo Cappellacci se la prende con Renato Soru. “Le conseguenze di una guerra ideologica – attacca l’attuale presidente della Regione e candidato al bis – portata avanti con una furia cieca dalla Giunta Soru, rischiano ora di pesare sulla collettività, che non solo si vede privata di una strada e di un parco, ma é esposta al risarcimento di somme ingentissime. Questi sono i danni del Piano paesaggistico tanto decantato dai finti ambientalisti, che non tutela niente e che ha portato cause giudiziarie, risarcimento e l’impossibilità per la città di riappropriarsi dei propri spazi. Chi con la propria condotta ha causato tutto questo dovrà risponderne personalmente”. Cappellacci scende nel dettaglio.

“La causa di questa decisione é nei vincoli paesaggistici illegittimi fissati tra il 2006 ed il 2008 – osserva – Come Giunta abbiamo difeso lealmente gli interessi dell’Istituzione, che oggi però si trova a rispondere di una condotta di chi in passato con le proprie decisioni, col sovrapporsi di provvedimenti, non solo non ha assicurato nessuna tutela al bene in questione, non solo ha pregiudicato per anni la possibilità per la cittadinanza di poter fruire del parco, ma ha cagionato un danno economico alle casse pubbliche. Questa é la pesante eredità lasciata dalla politica della chiusura al dialogo: risultato che impone una riflessione ed uno sforzo comune delle Istituzioni per superare questa fase difficilissima e affrontare una situazione che rischia di restare per altri decenni una ferita per la città e per la Sardegna”.

Le associazioni ambientaliste. “Oltre alla conclusione di un procedimento penale riguardo lavori non in linea con le esigenza di tutela del bene culturale, da tempo il Collegio arbitrale ha emesso il suo lodo (con il parere contrario di uno dei componenti, il magistrato Olla) favorevole alle pretese della Nuova Iniziative Coimpresa del Gruppo Cualbu, finora uscito soccombente nelle ultime pronunce della giustizia amministrativa. Ora la Corte d’Appello civile di Roma ha confermato l’esecutività del lodo arbitrale comportante l’indennizzo di più di 76 milioni di euro. Il Presidente della Regione Ugo Cappellacci ne approfitta per prendersela con il piano paesaggistico, a suo dire causa della soccombenza: è falso, perché le disposizioni del P.P.R. sono state definitivamente riconosciute legittime anche riguardo Tuvixeddu dai Giudici amministrativi (vds. Cons. Stato, Sez. VI, 3 marzo 2011, n. 1366)”. A sostenerlo sono le associazioni ambientaliste Gruppo d’intervento giuridico e Amici della terra, che proseguono: “Le motivazioni dell’arbitrato poggiano invece esclusivamente sull’annullamento del precedente vincolo paesaggistico. Ciò significa che attualmente in pratica a Tuvixeddu non si può mettere un altro mattone“. Una vicenda complessa, prosegue la nota, ma le associazioni indicano una possibile via d’uscita: “Esiste una via per raggiungere l’obiettivo della piena salvaguardia del Colle di Tuvixeddu e della realizzazione del grande parco archeologico-ambientale. Il piano urbanistico comunale di Cagliari deve essere adeguato alle previsioni del piano paesaggistico regionale mediante lo strumento della co-pianificazione Ministero Beni e Attività Culturali – Regione – Comune, in seguito dovrà esser modificato di conseguenza l’accordo di programma immobiliare (finora mai rescisso né oggetto di recesso da parte di alcuna parte) e in tale sede saranno previsti indennizzi, eventuali permute, ecc. per chiudere definitivamente ogni contenzioso. Fino ad allora non vi potrà essere nessun intervento sull’area Tuvixeddu–Tuvumannu, ma anche – purtroppo – nessuna certezza sul versante della tutela e della corretta fruizione e valorizzazione di un bene culturale unico al mondo. Sarebbe ora di voltare definitivamente pagina e di risolvere una volta per tutte una situazione che a Tuvixeddu e a Cagliari fa solo del male”.

Scontro Pd-Riformatori. Già Cappellacci se l’era presa con Renato Soru per i vincoli imposti sull’area dal Piano paesaggistico che ora la Giunta di centrodestra vuole profondamente modificare. Contro l’ex presidente della Regione tornano alla carica i Riformatori. “I sardi – attacca il coordinatore Michele Cossa – continuano a pagare i disastri della Giunta Soru-Pigliaru: ora la Regione, a causa del blocco illegittimo a Tuvixeddu, sarà costretta a pagare ben 76 milioni di euro che potevano essere utilizzati per costruire 40 nuove scuole in Sardegna o mettere a posto ben 200 istituti. Non è bastata – insiste l’esponente della maggioranza – una gestione fallimentare di cinque anni di malgoverno della Giunta Soru-Pigliaru che ha portato al blocco dell’intera Sardegna con divieti insensati e inutili, non è bastato il regalo fatto allo Stato, caricando sulle spalle della Regione la sanità, la continuità territoriale e il trasporto pubblico locale in cambio della promessa di darci qualche soldino in più, adesso i sardi e i nostri giovani devono pagare il conto salatissimo di una decisione senza senso e frutto di arroganza”. Immediata la replica del Pd. “Michele Cossa si preoccupi di giustificare i 140 milioni di euro in più per i costi dei farmaci che la Giunta, che lui ha sostenuto, ha speso ogni anno per cinque anni, perché con quei soldi avremmo potuto costruirci 80 nuove scuole”, ribatte il segretario regionale dei democratici Silvio Lai, imputando all’esecutivo di centrodestra di non aver cancellato i consigli di amministrazione degli enti, di aver commissariato le Province e le Asl, di aver finanziato “improbabili realty” e di non aver messo un euro per bonifiche. “Ecco – incalza Lai – spieghi tutto questo e quali sono i motivi per cui questi soldi sono stati sprecati o dirottati da altre parti. Forse scoprirà che, rispettando il giudizio espresso ieri, perlomeno c’erano ragioni e valori più alti per i quali se la Giunta Soru ha sbagliato, lo ha fatto per un bene generale e non per qualche sostenitore”. Sugli sviluppi del caso Tuvixeddu interviene anche il Gruppo d’intervento giuridico. “Il presidente della Regione Ugo Cappellacci, ricandidato alla carica nelle elezioni del 16 febbraio, ne approfitta per prendersela con il Piano paesaggistico di Soru, a suo dire causa della soccombenza: è falso – sottolinea il portavoce del Grig Stefano Deliperi – perché le disposizioni del Ppr sono state definitivamente riconosciute legittime anche riguardo Tuvixeddu dai Giudici amministrativi. Le motivazioni dell’arbitrato poggiano invece esclusivamente sull’annullamento del precedente vincolo paesaggistico. Ciò significa che attualmente in pratica a Tuvixeddu non si può mettere un altro mattone”.

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