Lo chef Roberto Petza centra le tre forchette della guida Gambero Rosso

‘Tre forchette’ dal Gambero rosso e ‘Tre cappelli’ dalla guida dell’Espresso per lo chef stellato Roberto Petza. Due conferme, le ennesime, che collocano il ristorante S’Apposentu di Casa Puddu, al vertice della ristorazione sarda e tra i “grandi” dell’alta cucina italiana insieme a mostri sacri del calibro di Bottura, Heinz Beck, Cannavaciuolo, Gennaro Esposito, Alfonso Iaccarino, Vissani, La Madia, Alajmo, Uliassi e Crippa. Ieri, i tanti consensi arrivati all’Hotel Sheraton di Roma con la presentazione della guida Gambero Rosso Ristoranti d’Italia 2017, che ha assegnato al ristorante di Petza, primo e unico sardo ad aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento, le “Tre Forchette” con un punteggio di 90 punti: 54 per la cucina, 17 per la cantina, altrettanti per il servizio e 2 di bonus, uno per l’accademia e la pizzeria gourmet di Baradili e uno per i formaggi direttamente prodotti e affinati dallo chef.

“E’ ormai riduttivo parlarne come di un semplice ristorante – si legge nelle motivazioni del Gambero Rosso – il progetto che fa capo allo chef Roberto Petza è un qualcosa che partendo dalla gastronomia di qualità ha valorizzato buona parte del territorio della Marmilla. Lo ha fatto attraverso un’accademia di alta cucina (oggi trasferita negli spazi più grandi e idonei nel vicino paese di Baradili), eventi che riscuotono successo a livello regionale, un b&b frutto del recupero di una vecchia casa a Siddi e ultima novità una pizzeria e trattoria collegata all’accademia, che impiega fin da subito gli allievi che terminano i corsi. Tutto ciò non può che meritare un bonus, anche perché si somma alla qualità costante (del servizio come della cucina) che troviamo stagione dopo stagione. Durante questi anni, quelli che potevano sembrare ostacoli (la distanza dai centri principali o i pochi servizi in zona), sono stati trasformati nei grandi valori dell’insegna di Siddi. A partire dal dialogo con i produttori del circondario, agricoltori, allevatori e vignaioli, fino ad arrivare alla creazione di un grande orto, così come di un pollaio, o di aree dedicate alla produzione del formaggio, cose difficilmente attuabili in qualsiasi città. Tutto ciò si traduce in una cucina semplice ma mai banale che riesce ad essere delicata ed elegante pure di fronte ai sapori delle materie prime più complesse”.

Alcuni giorni fa, alla Leopolda di Firenze, l’altro prestigioso riconoscimento giunto per il terzo anno consecutivo dalla guida “L’Espresso – I Ristoranti d’Italia 2017” che ha assegnato a S’Apposentu “Tre Cappelli” sui cinque di valutazione massima.

“Una grande soddisfazione – sottolinea chef Petza – sia per il fatto di essere stato confermato ai vertici dalle due guide, cosa non facile e non scontata a questi livelli, e sia per il bonus del Gambero per l’accademia, segno che scommettere sui ragazzi e su un tipo di formazione basata sulle materie prime del nostro territorio non è stato vano”.

 

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