Lirico, confronto con Pigliaru. I sindacati insistono: “Via Spocci”

Sindacati del Lirico all’attacco anche nel confronto di questo pomeriggio, in viale Trento, con il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Ribadito il messaggio lanciato nei giorni scorsi: chieste da diverse sigle le dimissioni della sovrintendente Angela Spocci. “Per questo Teatro – ha spiegato Andrea Saccarola, segretario Fials – occorre una figura con altre caratteristiche. Basta fare il confronto con la programmazione delle altre Fondazioni: quella di Cagliari è davvero imbarazzante”. Il governatore ha ascoltato con attenzione e preso nota delle richieste dei sindacati, che da tempo chiedono attenzione ai conti e una programmazione per rilanciare il Lirico. “Siamo qui per ascoltare il vostro punto di vista sulla situazione del Teatro, punto di vista che per noi è molto importante”, ha detto Pigliaru ai rappresentanti dei lavoratori. “Il Lirico è un’istituzione preziosa e la Regione ci investe con convinzione – ha chiarito – Siamo ben consapevoli che è impossibile pensare ad una città metropolitana che, possedendo un luogo culturale di questo livello, non lo valorizzi. Da parte nostra abbiamo un fortissimo interesse nel dare alla Fondazione una prospettiva”. Il presidente ha poi sottolineato come la Regione non abbia responsabilità dirette nelle scelte di gestione, ricordando che spettano al Comitato di indirizzo in cui “ognuno dei membri nominati dagli Enti che sostengono l’attività ha responsabilità di firma. Nel rispetto dei ruoli di ognuno, siamo pronti a incontrare gli altri soci per ragionare insieme su problemi e soluzioni. Intanto già lunedì – ha annunciato Pigliaru – vedremo la sovrintendente Spocci, che ha chiesto un incontro, e ascolteremo il suo punto di vista”. Posizioni diverse sul fronte sindacale. L’Usb, con il suo rappresentante Massimilano Ceccalotti, ha evitato la questione soprintendente e chiesto al governatore di intercedere con il Cdi sulla questione bilancio. “Anche perché – ha spiegato – entro il 2016 sarà obbligatorio il pareggio, pena la liquidazione coatta”.

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